L'ARENA, il massimo ...

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view post Posted on 23/9/2006, 15:17
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Vitto-fun

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Per la quesitone delle firme:io ci sto,quel brano fa venire la pelle d'oca!
 
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Vlad
view post Posted on 23/9/2006, 16:48




Grande Maura!!!


Miiiiiiiii!! Che invidia che mi fate, non sapete quanto mi ha roso non poter venire all'Arena!!!!! :angry: :angry: :angry:
 
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^Arena^
view post Posted on 23/9/2006, 17:18




Il mio reconto a breve.. per ora devo dire che ho solo un unico grande dispiacere.
Non aver visto gli occhi lucidi di Vittorio alla fine dello spettacolo, non aver potuto essere lì con voi, con tutti voi, a vivere quell'estremo attimo di commozione. Di intensa intensissima emozione.
Mi sono sentita per un istante tagliata fuori da tutto e da tutti, lontana, da lassù, sui gradoni lontani..
Ma col cuore ero con voi ero tra quelle prime file che si sono alzate con un boato per correre sotto il palco.
Ero con voi, e con lui.
Mi sono sentita davvero lì..
E la prossima volta ci sarò davvero! ;o)
 
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franca
view post Posted on 23/9/2006, 18:55




Comincio subito con la grande novità: le proiezioni. Devo precisare che la sera della prima ne sono rimasta un po' disturbata in quanto a volte le ho vissute come una sovrapposizione ridondante in un'opera che conoscevo già con un suo equilibrio interno sapientemente costruito da una grande regia squisitamente teatrale. Ben vengano le innovazioni tecnologiche di sicuro impatto spettacolare, ma non si deve alterare la dinamica che sta alla base di una logica strutturale che rende uno spettacolo teatrale coerente nell'essenzialità del messaggio visivo. Alla seconda rappresentazione, forte anche di una posizione arretrata che mi ha permesso una migliore visuale d'insieme, ho rivalutato certe scelte ma ho confermato il mio disagio di fronte all'inutilità di alcuni elementi invasivi che hanno distolto la mia attenzione e tensione emotiva piuttosto che arricchire la fruizione dello spettacolo.
Secondo me due possono essere le motivazioni per inserire proiezioni nel contesto di un'opera: didascalica e simbolico-allusiva.
La prima deve essere assolutamente giustificata e lo è stata ad esempio all'inizio, con la presentazione dei volti dei personaggi, in primis quello fortemente espressivo di un Dracula intenso, concentrato nello sguardo dalle pupille bianche e nella gestualità suggestiva delle mani, che in seguito si trasforma nel volo incombente e minaccioso di un pipistrello gigantesco. Non ho capito però perchè il pipistrello dovesse essere decorato da pois bianchi, di cui mi sfugge ogni possibile riferimento simbolico..
L'inserimento della figura umana nell'insieme dell'opera andava un po' ridimensionato. Se mi è piaciuta l'immagine dal chiaro significato e logicamente motivata della principessa che galleggiava sull'acqua, o la figura di Mina dal volto coperto da un drappo che poi scivola via rivelando un volto marmoreo in bianco e nero, richiamo ad una scelta di regia già vista sulla scena, le immagini della duplice identità di Mina, proiettate sui due torrioni, le ho trovate assolutamente gratuite. Il senso di "Due donne in me" era già evidenziato dalla coreografia dinamica delle due ballerine biancovestite: inutile rovinarne l'effetto con un elemento ripetitivo e pleonastico.
Molto efficace anche il gioco geometrico che fa da sfondo alla prima canzone di Renfield, che allude alla fredda asetticità di una stanza del manicomio-ospedale, o il volto dello stesso Renfield intento a catturare con la bocca gli insetti che gli pullulano intorno.In entrambi i casi la funzione didascalica è chiara ed inserita nella logica del momento. Bello anche l'effetto di sapore futuristico che sottolinea la confusione mentale di Jonathan prigioniero del "Castello dei perchè" o la cascata di onde che accompagna il viaggio del Demeter.
Il mare viene successivamente proiettato come sfondo di "Un destino di rondine": e qui passiamo alla funzione simbolica. Un simbolo non deve necessariamente essere logicamente connesso al contesto, ma deve rappresentare qualcosa in modo allusivo, suggerendo stati d'animo o connessioni di tipo psicologico. "Un destino di rondine" è uno dei punti salienti dell'opera, che vive pienamente nel dramma sottolineato dalle parole e dagli atteggiamenti dei due amanti. Quello sfondo di onde, sicuramente godibile sul piano della spettacolarità, l'ho trovato inutile ed inoltre scontato come valenza simbolica: forse allude alle onde della passione? Se è così, trovo la simbologia degna di un fotoromanzo nella sua banalità di luogo comune. Il momento di intensa teatralità doveva rimanere scolpito nella nostra memoria in tutta la sua essenzialità: due figure disperate, denudate nell'anima di fronte ad una scelta irrevocabile, visivamente isolate nel loro dramma, senza aggiunte inutili ed invadenti. Anche il grande gorgo alle spalle di Lucy mi ha richiamato espressioni da feuilleton del tipo "il gorgo del peccato" oppure " il vortice della passione". Qui la simbologia rischia di sfiorare il ridicolo.
La scenografia dell'opera è molto bella nella sua severità e l'impianto teatrale viene sottolineato dall'austerità dello sfondo e dalla mole
imponente dei torrioni che come una massiccia parentesi racchiudono il nucleo dell'azione e l'efficace dinamica delle coreografie.
Il sovrapporsi di alcune immagini allo sfondo ed ai torrioni crea spesso un effetto di confusione, aggiungendosi e non integrandosi al tutto.
Ho avuto l'impressione che certe scelte siano state fatte frettolosamente, nella volontà di accentuare la spettacolarità , piuttosto che di inserire un ulteriore elemento di comunicazione integrandolo senza alterare un equilibrio già rodato precedentemente ed esaustivo nell'interazione dei suoi elementi costitutivi.
Resta indiscutibile il fatto che l'opera è splendida, grazie soprattutto alla musica ed alla bravura degli interpreti. Certamente, mi è mancato il kabouki rosso e si è sentita l'assenza della botola: l'ingresso di Dracula che emerge dalle profondità della terra e la dissolvenza nel fumo dei due amanti erano due momenti di grande suggestione, come pure la discesa del Vampiro in mezzo alla gente,
che costituiva un elemento di forte significato nell'evoluzione del personaggio. Scelte obbligate che hanno lasciato il segno.
Su tutto e su tutti rimane indiscutibile la grandezza di Vittorio, in ogni momento ed i ogni gesto, in ogni espressione, in ogni vibrazione o sfumatura della sua voce eccezionale, dominata e dominante, diffusa ed amplificata nell'Arena grazie all'eccellenza dell'acustica.
Dal potente "Io risorgerò", urlato con la sicurezza incrollabile di una volontà titanica all'ultimo umano, struggente e dolcissimo "...per amore", Vittorio ha incantato migliaia di spettatori che sono esplosi in applausi fragorosi e sinceri.
In realtà tutto il cast ha avuto il meritato riconoscimento per l'impegno entusiasta e la bravura dimostrata in scena e lo si è notato nel
bellissimo e nuovo reprise finale, in cui a turno hanno cantato "Un destino di rondine" che già a Roma avevo sperato di sentire nel momento del congedo, più alato e denso di pathos rispetto a "Due labbra della stessa ferita".
Comunque in entrambi i casi i saluti finali sono caratterizzati dalle lacrime....non c'è scampo quando l'emozione riesce a libararsi, emozione che non è suscitata solo dalla vicenda ma soprattutto dall'intensità interpretativa, per di più in una cornice come l'Arena di Verona che è già di per sè emozionante.
Vittorio sulla scena rimane sempre un dominatore, un gigante fino all'apoteosi conclusiva quando, ammantato d'oro, al centro del palco, con gli occhi umidi ed un sorriso quasi incredulo, la mano sul cuore e lo sguardo finalmente dedicato al suo pubblico, raccoglie la marea di applausi, di richiami, di saluti di chi lo conosce e di chi ha appena imparato a conoscerlo per non dimenticarlo più.

franca

Edited by franca - 23/9/2006, 22:08
 
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roinuj
view post Posted on 23/9/2006, 18:57




Lo confesso: alla lusinga perchè più di qualcuno mi ha chiesto una recensione sullo spettacolo di Dracula si sovrappone la perplessità di dover contrastare la mia intrinseca incapacità, dovuta ad ignoranza, nel recensire un’opera musicale non nazional-popolare, ossia priva dei cliché percorsi e ripercorsi che tanto piacciono al pubblico. Forse potrei partire proprio da questa considerazione: Dracula non è un’opera semplice, e qui ormai enuncio un postulato più che un teorema, perchè non facilita l’instaurazione di una relazione lineare tra quello che gli occhi vedono, quello che la mente elabora e quello che il cuore esprime. Così era NdP, già Tosca (sempre per parlare di trionfi ascrivibili alla presenza di Vittorio) percorreva sentieri più impervi; Dracula, no. Dracula si inerpica lungo una via ferrata senza dare molti appigli allo spettatore alpinista, a dire il vero, e quando li dà risultano talora poco convincenti. Forse il cappello iniziale assomiglia un po’ troppo al “riassunto della puntata precedente” di un serial televisivo per accogliere le attese frementi dello spettatore pagante (e anche profumatamente!); tuttavia aiuta. Aiuterebbe di più spingere la platea e le gradinate plaudenti ad applaudire di meno a luci spente e a leggere di più il libretto dell’opera. In fin dei conti siamo in un territorio rock-melodico di tradizione lirica italiana, e il libretto mi pare sia stata un’ottima invenzione che funziona da secoli. Tra gli orpelli ridondanti cito anche qualche effetto luminoso, visivo e sonoro: forse le onde del mare in risacca sulle famosissime spiagge della Transilvania non contribuiscono a costruire il lavacro ove la catarsi draculesca si compie a spese di Mina, piuttosto chiamerebbero sul palco Little Tony a cantare “Mare profumo di mare”... mentre l’ombra di mille soli che Dracula e Mina proiettano sul fortunato pubblico della platea centrale ci aiuta bene a capire che la soglia oltre la quale la vita diventa Vita sta per essere superata. Se mangiare insetti che volano è un sintomo di insania mentale (lo facevo io a 5 mesi di età sulle pendici dell’Etna, dovrei preoccuparmi?), forse la danza dei bastoncini verticali dà l’impressione che Dracula apra al pubblico e al destino, perentorio e spaventevole, non le sue due braccia, ma le sue sei braccia, che poi diventano otto e poi ancora quattro: ma quante braccia ha Dracula? Detto questo, passo alla seconda confessione: più volte ho dovuto chiedere alla mia augusta genitrice, seduta accanto a me, alcune “dritte” sullo svolgimento dello spettacolo, vuoi per mia ignoranza del “plot”, vuoi perchè mi concentravo a sentire parole, voci e musiche nel loro significante più che nel loro significato. E allora, parliamo di significante: è chiaro che lassù, dove c’è melodia e sensualità, c’è anche tanta bravura. Tantissima bravura, mi si permetta, in Vittorio (tanto per cambiare...): il tanto decantato attacco iniziale in Si bemolle (mi pare) è francamente perfetto, la potenza della sua voce avvolge e schiaffeggia lo spettatore, dopo essere stato ingentilito dalla suadente e morbida voce della bravissima Sabrina. Le movenze del Conte non sono cadaveriche e cattive, ma nobili e dignitose; anche nello struggimento della repulsione/abbandono con Mina, Dracula non perde mai la dignità di chi intuisce che la scelta d’amore è foriera di bene, anche nel male più radicato, profondo e apparentemente incancellabile. Tantissima bravura si vede anche in Maria Grazia (sto valutando guardando il computer e non i suoi occhi, quindi non tacciatemi di parzialità ), la sua voce è secondo me molto bella, potente e delicata, sensuale e sprezzante quando serve. Ma questi cantanti/attori ovviamente possono esprimere il meglio o il massimo di sè grazie a chi ha composto musiche e parole... sotto questo aspetto Dracula mi ha spiazzato un po’, alternando il rock più sanguigno alle melodie più orecchiabili, non so se per accontentare quanti più palati possibile o per precisa scelta artistica: non so valutare, quindi tralascio. A me sta bene così!
Un’ultima cosa: i vittofan. Siete veramente in tanti (ma soprattutto in tante), e avete il grande pregio di saper apprezzare tutto e tutti al di là del vostro beniamino; non è cosa da poco, non perdetela nel futuro, non è un gesto buonista ma è il giusto riconoscimento ad un lavoro di concerto che sicuramente in Vittorio, invariabilmente, vede un grossissimo valore aggiunto!

Alla prossima!

Roinuj

 
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riminirimini
view post Posted on 23/9/2006, 19:13




Franca sei stata esaustiva... :P :D :lol: e il resoconto di roinuj ha dimostrato ancora una volta che buon sangue non mente!
Grazie ad entrambi :wub:
 
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mary poppins
view post Posted on 23/9/2006, 19:27




E' incredibile come ognuno di noi riesca a dare particolari sempre nuovi di una serata. Franca e Maura, siete mitiche!

Era da tanto che aspettavo il momento in cui avrei visto Dracula all'Arena di Verona. Ero già venuta per Tosca e per Ndp (purtroppo senza Vittorio) ed è stata una magia! Ma Dracula, che è una magia in sè, che è reso ancora pijù magico dall'interpretazione di Vittorio, intensissima, appassionata, toccante da strapparti il cuore e farti arrivare alle lacrime, Dracula sarebbe stato davvero qualcosa di indescrivibile!!! Me lo sentivo da quando l'ho visto per la prima volta a Roma.

Sono arrivata all'Arena insieme a Jozie, Angela, Annie (non so se si scrive cos), dopo un viaggio piuttosto lungo per coda in autostrada e una breve sosta a casa di Jozie. Dopo un mese di telefonate, Jozie è riuscita ad avere i nostri biglietti, ch3e per fortuna, ci sono stati consegnati senza troppa attesa. Raggiungiamo gli altri e c'è la consegna delle vittofelpe e dei cd (bellissimi tutti e due!). Davanti a un panino, ci si saluta, si chiacchiera, si aspetta di entrare in Arena.

Entro con Jozie, troviamo il nostro posto dopo un po' di giri e lei mi anticipa un po' di cambiamenti della scenografia che ci sono stati per l'Arena.
Annunciano il cast, applausi per tutti, ma per Vittorio c'è un boato!!!
Alla prima nota dell'ouverture inizio a piangere! E' la prima volta che mi succede in teatro, ho avuto momenti di commozione anche a Roma, ma non ero riuscita a liberare l'emozione che avevo dentro, invece ieri sera sì... Jonathan inizia a cantare: "Mina...", io e Jozie scoppiamo a ridere, ricordando una sensazionale interpretazione di Annie di quando eravamo nel parcheggio (ahahahahah!). Si continua, Jozie mi dice tutto, ma proprio tutto quello che succede in scena e sullo grazie!). Arriva Renfield, Mina-Elisabetta... sento un po' di tensione e di stanchezza nelle voci, durant il primo atto, come se qualcosa trattenesse un po' l'energia spontanea che c'era prima a Roma. Vittorio attacca "io risorgerò", e l non riesco a trattenermi!!! Stringola mano a Jozie e non riesco a fare a meno di dire, tra le lacrime, "oddio, è troppo bravo!!!".

Edited by mary poppins - 24/9/2006, 09:49
 
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mary poppins
view post Posted on 24/9/2006, 08:41




Ci godiamo il primo atto, arriva l'intervallo, altri saluti e commenti... riusciamo di straforo a metterci in terza fila (grande Jobina!!!) e ci godiamo da l il secondo atto. Tutto diventa sempre più intenso, fino a "un destino di rondine" e "andarsene per amore"... non riesco a descrivere l'emozione! Alla fine corriamo tutti sotto il palco. Come ha detto poi qualcuno, siamo una marea di puntini bianchi che corre a dare a tutti, ma in particolare al nostro Vittorio, ovazione che merita, insieme a tutto il nostro affetto. Vittorio è commosso, e anch'io! C'è un'energia fortissima, sopra e sotto il palco. Il reprise di "un destino di rondine" mi fa salire l'emozione alle stelle!
Usciamo dall'arena e raggiungiamo l'ingresso degli artisti, chiacchiero un po' con quelli che ho vicino, riesco a salutare Fabio, e riesco a raggiungere Vittorio! Mi vede, esce dalle transenne e viene a salutarmi! Mi regala un abbraccio, parliamo un pochino e poi lui va a salutare Giuliano e Gianluca; lo ritrovo e decido di farmi autografare il cd. Dopo tanta attesa, questo cd va inaugurato nel modo migliore! Lo ascolto e so che nel libretto c'è una dedica di Vittorio!!! Ancora chiacchiere e decisione sul da farsi. Si va a cercare un posto per bere qualcosa. Una bella passeggiatina per il centro di Verona, e poi, tutti in un locale. Che belli questi giretti, dove siamo talmente tanti che è dura cercare un posto che ci contenga tutti! Mi ricorda un po' quando facciamo le riunioni con la mia famiglia, che è molto numerosa. Be', lo sappiamo tutti, questa è un po' una seconda famiglia! Siamo legati da un bel filo, che non si spezzerà mai!

Ci sediamo, si mangia, si beve, si chiacchiera, poi ancora via verso il parcheggio dell'Arena, ancora saluti, baci e abbracci. Questi momenti prendono tre quarti delle vittoserate. Eheheheh.
Torniamo a casa di Jozie, e all'alba delle 4 del mattino ci mettiamo a dormire. La partenza è dura, riprendere la solita vita... menomale che oggi è domenica e ho tempo per riabituarmi; e poi ci ritroviamo tutti qui a Milano!
Ora sto ascoltando "Andarsene per amore", e ogni tanto l'emozione blocca le mie mani sulla tastiera; però non potevo fare a meno di scrivere, di raccontare.
Sull'onda di questa emozione, vi aspetto tutti dalle mie parti! L'acustica non sarà quella dell'Arena, ma d'altra parte, non si può avere tutto dalla vita! Riavremo Vittorio, che si ritrasformerà in Dracula per noi e per tutti quelli che ancora non lo conoscono e saranno l ad ascoltarlo, e ci ritroveremo tutti ancora una volta per un'emozione sempre nuova!
 
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V@lentin@
view post Posted on 24/9/2006, 08:45




image grazie!
 
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mary poppins
view post Posted on 24/9/2006, 08:56




P.s. per Arturo (Roinuj): e tu saresti quello che non sa far le recensioni????????????
 
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blackeyes
view post Posted on 24/9/2006, 09:10




Mi sono commossa a vedere Vittorio commosso............(nel video di Pier.......)
 
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riminirimini
view post Posted on 24/9/2006, 09:34




CITAZIONE (mary poppins @ 24/9/2006, 09:41)
Sull'onda di questa emozione, vi aspetto tutti dalle mie parti! L'acustica non sarà quella dell'Arena, ma d'altra parte, non si può avere tutto dalla vita! Riavremo Vittorio, che si ritrasformerà in Dracula per noi e per tutti quelli che ancora non lo conoscono e saranno l ad ascoltarlo, e ci ritroveremo tutti ancora una volta per un'emozione sempre nuova!

Ci puoi contare Silvia... :wub: GRAZIE!!!

OT: fortissima Tina... :lol: ma anche la sua padrona non è da meno... :D

Edited by riminirimini - 24/9/2006, 10:54
 
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kaypanther
view post Posted on 24/9/2006, 10:53




22 settembre 2006: Dracula all’Arena… Che spettacolo sarebbe stato…?
Confesso che due anni fa “Tosca” all’Arena non mi aveva entusiasmato. Non per colpa di “Tosca”, ma perché non avevo recepito quell’atmosfera magica da Arena di cui tutti parlavano. Probabilmente per colpa del freddo e del posto (non ideale) dove ero seduta.
“Dracula” a Roma l’ho visto tre volte e sempre nelle prime file. Ho deciso allora che Verona poteva essere il luogo ideale per guardarlo da lontano, nonostante la scomodità di sedersi sulle gradinate non numerate senza un cuscino. Venerdì, nel pre-spettacolo, Teresa mi dice che la sera prima lei e Pier l’avevano guardato dalle gradinate e non era rimasta così coinvolta come al solito perché gli interpreti li vedi piccoli piccoli… Ero quindi un po’ preoccupata…
Dopo un centinaio di “Coca birra panini popcorn!” urlati sulle gradinate, inizia lo spettacolo…
Solo nel momento in cui si spengono le luci, mi accorgo che non c’è il sipario. Non c’è il kabouki… Ovviamente è logico che non ci sia, ma non ci avevo fatto caso subito. Mi dico: oh, peccato. Ma la delusione dura meno di dieci secondi. Non appena viene proiettata la prima immagine, capisco che ho fatto benissimo a scegliere di sedermi in gradinata e capisco che sarà un Dracula ancora più spettacolare che a Roma. In effetti, secondo me la scenografia (imponente ma statica) rende molto di più con le proiezioni e i giochi di luci. Forse sono troppi, è vero, bisognerebbe limare un po’. Però le immagini sono suggestive e aiutano la comprensione della storia e dei singoli brani. Per chi vede lo spettacolo per la prima volta, è utile. (Vabbè, quella specie di citazione da Titanic – spero non voluta… - mi ha fatto sorridere, ma sono dettagli…).
Poi, l’audio: nettamente migliore rispetto al GT. Finalmente si può capire tutto. Iniziano a cantare Jonathan e Mina e le loro voci sono limpide. Quando attacca Vittorio con “Io, io risorgerò…”, quell’”io” arriva come una pugnalata o un pugno allo stomaco… Già che sto parlando di Vittorio, continuo… È un Dracula convincente nel corpo, nei movimenti, nella voce, nell’interpretazione. È il centro della storia, il protagonista, è il più applaudito dal pubblico, ma non oscura il resto del cast. È in perfetta sintonia con gli altri personaggi. Non li sovrasta, ma li aiuta a migliorarsi… Se prendiamo, ad esempio, Mina-Sabrina, si notano parecchi miglioramenti sia nel canto che nell’intepretazione. Anche Jonathan-Davide l’ho trovato migliore rispetto a Roma. E in generale tutti sono stati eccellenti.
Il momento che mi ha emozionato di più questa volta: Terra Madre. È stata un’emozione nuova, una sensazione molto particolare. Forse è perché ho recepito meglio rispetto a Roma il senso profondo del testo, non lo so… In ogni caso è stato toccante. Vittorio è il massimo. Certo. Basta notare quanto è progredito il suo personaggio rispetto al “Dracula soft” (ma comunque già ottimo) del cd registrato in studio. In scena è tutta un’altra cosa!
Fino al termine del primo atto l’emozione rimane. Nella pausa sento i commenti entusiasti delle persone sedute nella mia zona.
Mi gusto tutto il secondo atto e già penso a quando lo rivedrò a Milano… Il reprise finale ora è un vero reprise. Bellissimo. Dall’alto vedo le felpe bianche che corrono sotto il palco. Sorrido.

karole
 
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franca
view post Posted on 24/9/2006, 15:07




Il mio resoconto precedente era troppo serio. Cerco di rimediare.

VERONA: TRAGICOMMEDIA IN TRE ATTI.

Atto primo. Giovedì 21.
La partenza. Era programmata per il giorno successivo. All'ora di pranzo mi telefona Gabry che confidava nella mia presenza alla prima.
Troppo tardi. Arriva Splendore e davanti ad una squallida minestra mi fa la predica, osservando che non si può avere tutto dalla vita, che ci eravamo organizzati per bene, ecc. ecc., poi : "Quando vuoi che ti porti in stazione?" Butto qualcosa in valigia, faccio un paio di telefonate, corriamo in stazione, bancomat, biglietti, mi accomodo in treno e via. Quattro , dico quattro ore per arrivare a Verona, trascorse a risolvere sudoku diabolici. Telefonata di Pier. "Franca, mi hai contagiato, vengo anch'io stasera." Grandi Pier e Teresa!
Il treno arriva con dieci minuti di ritardo, forse perchè ha rallentato per solidarietà con i Tir incolonnati sulla tangenziale di Mestre.
Meno male che Maura mi ha procurato il biglietto: poltronissima in prima fila! Corsa fino all'albergo in taxi, che ho pensato bene di farmi attendere di sotto, rapido cambio di abiti e in divisa d'ordinanza mi fiondo in piazza Bra, dove con molta difficoltà raggiungo la truppa accomodata per il rancio. Sbocconcellando un panino per strada, dato che sono arrivata proprio al limite di tempo,, eccomi poi all'ingresso! L'abbraccio dell'Arena mi cinge con solennità, non mi sembra vero, ma lo è...Le Vittotruppe schierate in felpa bianca sembrano una comitiva di vigili urbani in gita aziendale, ma siamo riciniscibilissimi.
Inizia lo spettacolo e la visione del volto di Vittorio che giganteggia sulla scena mi emoziona subito. Poi me lo vedo davanti mentre si prepara al suo Si bemolle. Sono tentata di lanciargli un pssst, ma credo proprio che non mi sentirebbe....Nell'intervallo ci ritroviamo, noi complici di stupende follie, poi il secondo atto. Mi godo la musica in tutto il suo splendore ed alla fine corro sotto il palco assieme agli altri, tanti, entusiasti, plaudenti, gasati come un pieno di Idrolitina, commossi. Ci spazzano via mentre ci attardiamo, ma tanto sappiamo che il Mito deve rifarsi la messainpiega....All'uscita degli artisti una piccola folla attende. Arrivano, ragazzi tornati ad essere tali , nella loro immediata simpatia e semplicità, felici e sorridenti ex principesse,maliarde, medici, folli , stregoni, yuppie rampanti. Che bella sensazione essere riconosciuta e ricevere la genuflessione di rito (Davide, sei grande!) e poi ritrovare il mio ragazzo tornato sulla terra, dolce come un cioccolatino scartocciato dalla sua stagnola dorata! Con sorridente pazienza riceve i tributi dovuti dai suoi sudditi, poi finalmente se ne vanno tutti a mangiare, mentre noi ci ricoveriamo in un pub vicino per le attese public relations. Saltello da un gruppetto all'altro perchè vorrei parlare e stare con tutti, ma siamo veramente numerosi. Infine Pier accompagna Maura e me all'albergo, grazie al suo satellitare, perchè nessuno lo saprebbe raggiungere. Babbione nell'animo, non lo sappiamo neppure noi...Il letto e la serranda che non si chiude accolgono il meritato riposo.

Atto secondo. Venerdì 22.
Mi sveglia la telefonata di Maura, alle 8 e trenta, ma dobbiamo andare all'Arena per la conferenza stampa. Prendiamo l'autobus e, dopo una passeggiata turistica (Maura non ha voluto farsi fotografare abbracciata a me sul balcone di Giulietta) approdiamo in piazza Bra, attendendo con Melissa e Fiamma,sedute su una panchina, di fronte al posto sbagliato, mentre erano tutti già impegnati con le interviste e le foto. Arriviamo anche noi e gioco a fare la fan con tutte le regole: ho il libretto pieno di dediche, ho parlato proprio con tutti, Zard compreso ed ho avuto anche la faccia tosta di.....caliamo un velo pietoso, sappiate solo che merito l' investitura di presidentessa a vita delle babbione. E' stato molto divertente stare in libertà con i ragazzi, conoscere altre persone, come colei che ha il privilegio di fare disegnini colorati sulla Vittofaccia e discorrere un po con Vincenzo Incenzo, una persona si squisita sensibilità e notevole intelligenza.
Mentre gli altri si sono recati al ristorante, noi due, un po' stanche, ci siamo indirizzate verso l'albergo per un riposino, dopo una sosta per un tramezzino, un trancio di pizza e due bibite. Arriva il conto:" 27 euro " mi dice il cameriere, porgendomi uno scontrino che non leggo. Azz, penso, e glieli do, babbiona nell'anima. Lui ride e mi fa notare che gli euro erano 17, restituendomi il di più. Ci alziamo ed andiamo accompagnate dal mio canto: "Veneto, la parola mona è nata insieme a teeeee...." Fortuna delle fortune: arriva subito l'autobus
e dopo un bel percorso lungo, scendiamo al posto sbagliato, troppo presto. Aspettiamo per mezzora il successivo, lo prendiamo e perdiamo la fermata, arrivando in un paesino della periferia. Babbione nell'anima, fin nel profondo. Con l'aiuto dell'autista finalmente arriviamo al posto giusto. Una doccia ci rimette in sesto e Maura provvede a resocontare sotto il mio sguardo ammirato:alla tastiera sembra Pasol, mentre io sembro Marilyn Monroe in "Quando la moglie è in vacanza" concentrata a suonare il piano con due dita.
Mentre ci stavamo finalmente rilassando, arrivano i nostri: Splendore and son, col satellitare inastato come da mia prescrizione.
Ci avviamo tutti e quattro verso il centro città. Splendore si rifiuta di usare il satellitare, infatti ci perdiamo, come sempre quando vuol fare lui da navigatore. Durante l'ennesimo giro vizioso ci mettiamo a parlare di biglietti, al che Splendore si ricorda di aver dimenticato in albergo le carte necessarie al ritiro dei nostri. E' troppo. Ci facciamo scaricare prima di venire alle mani e, mentre i due compari tornano indietro, raggiungiamo un po' di serenità. All'Arena troviamo l'omonima con la acca, Pasol e consorte e Gianluca Carollo con un gruppo di amici, quindi arriva il grosso delle forze in dotazione al forum. Riarrivano anche i due pirla quindi, dopo uno spuntino, raggiungiamo il tempio della musica, dove ci attendono i posti in gradinata. Splendore pensa alla sua prostata a arriva col cuscino. Si ripete il rito e questa volta apprezzo di più alcune proiezioni, ma questo è un argomento già trattato, non voglio ripetermi. Arturo è molto contento, l'opera gli piace e se la gode in pieno. Ad un certo punto vedo un pipistrellino: se potessi captare gli ultrasuoni, credo che lo avrei
sentito chiamare "Papà" mentre volava verso il palcoscenico.....
Il finale lo avete visto tutti: io, subito prima dell'ultima nota, sono scivolata sotto la sbarra e sono corsa in postazione privilegiata, per condividere le grida stentoree di Anly e le lacrime gioiose della truppa. E' stato di nuovo un momento di intensa emozione, con Luisa che gettava petali di rose all'indirizzo di Vittorio, gladiatore trionfante in mezzo all'Arena.
Poi ancora foto, autografi, episodi divertenti: passa una macchina con delle ragazze che chiedono:"Avete vinto? Dov'è il tesoro?" e Anly:
"Là davanti, circondato dai fans!" Stanchi e soddisfatti della kermesse, l'ultima impresa ci vede impegnati nella ricerca di un locale aperto, che raggiungiamo in piazza delle Erbe. Altra sosta, chiacchiere ,risate, spettegolamenti da parte mia (Arturo:"Mamma, se dopo un sorso di birra straparli, cosa dirai alla fine del boccale?"), passa trascinata da una macchina l'arca del nostro racconto, mi fumo in pace il mio toscano pensando con affetto all'altro toscano, poi il viaggio di ritorno, dopo aver salutato tutti, alcuni anche più volte (avevo finito il boccale). Arturo, approfittando della nostra generosità , ha ottenuto di avere una stanza singola per non essere cullato dal respiro rock di Splendore e, finalmente, sono più sveglia di un grillo! Azz.

Atto terzo. Sabato 23.
Breve finale con glorioso epilogo in un ristorante a San Donà (Arturo continua ad approfittare della nostra generosità abboffandosi lussuosamente di gustose creature marine). Abbandoniamo, con una punta di nostalgia da parte mia, la giornata grigia (credo che in Padania due giorni consecutivi di sole siano troppi) per tornare allo splendido azzurro di Trieste, al blu del mare increspato dalla bora leggera (accidenti a quel caspita di mare finto che mi sono sorbita mio malgrado)al pensiero di un prossimo Q e di Milano. Sono in coma senile, ma faccio il mio dovere resocontando per voi appena ne ho la forza. Cala il sipario su di una bellissima avventura.


franca
 
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riminirimini
view post Posted on 24/9/2006, 16:15




:woot: :woot: :woot: :love: :love: :love:

p.s. Franca ce l'abbiamo solo noi!!!!!!
 
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114 replies since 22/9/2006, 15:58   2617 views
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