26 Novembre Stage Pisa

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shyanneyuu
view post Posted on 27/11/2006, 22:57




Volevo postare le mie impressioni dopo Lisi, ma non so se domani potrò collegarmi, e sia...

Cascina, 26 novembre 2006: una giornata indimenticabile. Arrivo a Pisa con mia sorella con leggero ritardo, sento Franca e Mauro e, dopo una prima sosta in albergo, ci rechiamo insieme alla sede dello stage. Pranziamo in un locale poco distante e scorgiamo Vittorio e Gloria: saluti e baci; ci diamo appuntamento allo stage, che sarebbe iniziato un’oretta più tardi. C’è già Beli, arriva Duse con tutta la famiglia e conosciamo la deliziosa Giulia, molto emozionata per il primo incontro con Vittorio di persona! Ma l’attesa cresce…perché sappiamo che sta per arrivare…chi? Lisi! :D Membro storico del forum, donna molto ironica e mamma dolce, distingue al volo fra me e mia sorella pur non avendoci mai visto e racconta di sé, ci mostra le foto della bimba e di come dopo due anni e mezzo che non vede Vittorio…è partita da casa in ritardo! Ma appena Vittorio arriva il primo saluto è per lei. :D
Entriamo quindi in una stanza raccolta e ci accomodiamo ai posti degli uditori: lo stage ha inizio! Vittorio racconta la sua esperienza partendo dagli inizi, quando ha formato il “Gruppo Vittorio Matteucci”, di quando incollava da solo le locandine dei suoi concerti, della direzione del “Coro Tre Pini”, delle esperienze teatrali, di insegnamento, dell’ingresso nel gruppo di Smaila: da qui le prime esperienze televisive, l'inquadratura che mancava e il nome che non veniva fuori, le innumerevoli serate in giro per l’Italia e i chilometri macinati…fino ai provini per Frollo, Scarpia e l’ultima esperienza, non meno difficile, Dracula. Descrive il tutto con diversi dettagli, molti dei quali non conoscevo, e padronanza delle parole. Questo perché dalle proprie esperienze possa trasparire quanto sia importante il lavoro costante, la fatica, il dosaggio delle proprie energie ma anche delle proprie possibilità, le delusioni che immancabilmente si presentano, ma di come il tutto sia sorretto da una forza che gioca un ruolo fondamentale, la passione: il desiderio sviscerato di essere sul palco, ma non per mostrare la propria bravura quanto per donare le proprie emozioni: se riuscirai in questo il pubblico ti apprezzerà ed è così che la tua bravura sarà premiata. Prosegue quindi facendo leggere dei passi dal copione di Notre Dame e intervenendo per suggerire come migliorare: i ragazzi hanno difficoltà nel leggere parole che risuonano nelle loro teste accordate con le melodie, come è comprensibile…ma è importante comprendere il testo e prenderne coscienza. Dopo una breve pausa racconta dell’importanza degli esercizi, della respirazione, come gestire la propria voce e non sforzarla …se ne pagherebbero prima o poi le conseguenze. Racconta come bisogna ‘sentire’ una musica, un testo, e di come tutto il corpo può accompagnare l’intensità dell’emozione, di come si senta che la si vive, la si assapora…e non ha importanza se gli altri ti faranno le imitazioni o ti prenderanno in giro: basta che le emozioni vengano espresse come le si sentono. Gli stagisti iniziano quindi a cantare sotto l’osservazione e la guida attenta di Vittorio. Ha messo completamente a nudo tutti i personaggi principali di NDP, ne ha evidenziato le caratteristiche e gli stati d’animo, invitando i ragazzi a riflettere su uno o un altro dettaglio. Si sono esibiti i 7 interpreti più un ulteriore ‘Frollo’ che, richiedendo espressamente consigli sul “Ti amo” ad Esmeralda, ha portato Vittorio, dopo credo forte attesa da parte di tutti, a farlo lui stesso…l’applauso ha invaso la stanza e Vittorio ha ringraziato a ‘modo suo’: con quel suo sorriso mezzo imbarazzato, un giro su stesso e l’invito a ‘placare’ un entusiasmo che si rafforzava!
Com’è stato tutto questo? Bello, bellissimo. Traspare proprio tanto quanto gli piaccia questo ruolo, seguire chi condivide la sua passione o chi semplicemente vuole imparare qualcosa in più, spinto da un vero interesse o da viva curiosità. Ed è un grande: ha parlato per ore con continuità senza che io perdessi un attimo l’interesse o la concentrazione…tanto che ho ‘accettato’ la pausa per farlo riposare un momento! Ha raccontato di tutto con simpatia e spesso ci ha fatto ridere, segno che sa giostrare bene sia il tempo sia il lavoro. Ma c’è stato un momento che non dimenticherò facilmente: è quando basta quell’attimo, quel momento che arriva all’improvviso e che ti scuote. Così quando meno me l’aspettavo mi sono trovata davanti un aspetto della sua persona che non avevo mai colto: ho compreso molte cose, molte. Accidenti…
La serata è terminata in bellezza a cena con Franca, Mauro e Giulia: sono stata molto bene con loro e spero di rivederli e rivedervi tutti quanto prima. Vittorio è grande e i suoi sostenitori sono stupendi!
Ultima cosa: mi ha colpito tanto quando ha caldamente suggerito di non farsi guidare dall’agonismo, dal desiderio di prevalere e dalla competizione, ma di ispirarsi solo ai grandissimi, a quelli che davvero sono di un altro pianeta. Mentre lo guardavo tutta sorridente mi sono chiesta se è realmente consapevole che per noi il grandissimo è lui.

Laura


P.S. Fantastico appurare che la nostra web si organizza per essere sempre in qualche modo con noi!
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Lisi
view post Posted on 27/11/2006, 23:34




Ho passato gli ultimi dieci anni della mia vita a tenere sotto controllo tutte le emozioni.
Quando è nato Davide ho dovuto, come tutte le mamme, tenere sotto controllo le ansie per non trasmetterle né a lui, né ai miei familiari; ho dovuto contenere quel eccesso di affetto che può essere deleterio per la crescita di un bambino quasi come la sua mancanza; ho dovuto controllare e imparare a convivere con i grandi sensi di colpa che fanno parte, lo so, del mio modo essere; ho dovuto assumere una maschera ad ogni esame sostenuto all’università, ad ogni discussione di tesi; nei rapporti con i colleghi poi: “Mai un cedimento!” spesso mi impongo “Bleffa, se necessario, ma non dare cenno di cedimento”. Coi pazienti infine, diviene un dovere assumere il giusto modo. Lavoro di sottrazione il mio, che non mi è naturale, ma che ho imparato così bene, che nel momento in cui i dolori grandi sono arrivati, non riuscivo a sopportarli, perché non riuscivo ad esprimerli.
E ieri arriva questo tizio che esordisce più o meno così: “Sono qui per comunicarvi delle emozioni.” “Il nostro mestiere E’ comunicare EMOZIONI e ci vuole passione nel farlo, una passione così grande che non riesci più a farne a meno” e dopo “Chi fa il nostro mestiere si deve sempre mettere in gioco…fa male e c’è da penare.”
E lì ho capito perché non sarei mai potuta diventare cantante o attrice.

Maglione nero con lunga cerniera, che ad un certo punto lascia il posto ad una semplice maglietta grigia che lo confonde con lo sfondo dello stesso colore e ne fa risaltare il volto, classici jeans, lunghi capelli raccolti in una morbida coda di cavallo.
La semplicità in assoluto.
Comincia con la sua morbida voce baritonale.
Quasi un sussurro, ma quello che dice è semplice, competente e chiaro.
L’attenzione è da subito tutta e solo per lui e non subisce un calo per le successive sei ore e mezzo, neppure nella pausa, neppure dopo i saluti ufficiali…
Io lo guardo, lo ascolto e mi sembra quasi impossibile che ciò avvenga senza l’interposizione di uno schermo, di un microfono, di una cassa.
Mi sento una privilegiata.
Parla di se, della sua storia, dei pochi mezzi degli inizi, del primo servizio fotografico (esilarante!), delle tante difficoltà incontrate, dei rospi ingoiati, delle migliaia di Km percorsi, delle molte occasioni incontrate e dell’impotenza nel poterle modificare per farle fruttare pienamente…ma su tutto questo racconto aleggiano due parole: Passione (tanta, tantissima) e Disciplina (ferrea!) che ne consegue.
E Passione Vittorio ne ha a TONNELLATE.
E te la trasmette tutta, senza sconti! Tutta!
Gliela leggi negli occhi, nei gesti, nel modo in cui ascolta questi giovani cantare.
E dopo 25 anni (quest’anno ricorrono le nozze d’argento della sua carriera), lo trovi lì, ragazzo fra ragazzi che se lo bevono con gli occhi, che si intimoriscono quando li chiama…uno addirittura, mentre cantavano insieme, si è fermato per la veemenza di un verso cantato da Vittorio e gli ha detto: “M’hai spaventato!”
Io lo guardo, lo ascolto e penso che ho potuto finalmente realizzare un sogno, che tante volte ho confidato a MT…sentirlo cantare mentre fra la sua bocca e la mia membrana timpanica esiste solo lo spazio necessario ad una civile convivenza e nient’altro: né basi, né chitarre, né microfoni, né casse od altro…niente.
Solo la sua voce, pura, così com’è!
E che voce.
Lo guardo, lo ascolto. Sono strabiliata, giuro!
Lo seguo da più di tre anni, illudendomi di conoscere bene le sue qualità vocali e mi chiedo assolutamente basita: “O ‘sta voce? Da dove viene?”. Di una potenza, di una sonorità, di una limpidezza…in una parola, di una BELLEZZA annientante!
Lo guardo, lo ascolto…da dove gli viene?
Tutta questa po’ po’ di potenza, da dove parte?
E comincio a osservarlo meglio.

E’ bello.
Ve ne eravate accorti?
Ha un viso simmetrico, non perfetto, ha una bella bocca grande, labbra disegnate, grandi occhi espressivi, mobilissimi, a volte oscurati dalle ampie arcate sopraccigliari che gli conferiscono un’aria da “bel tenebroso”, naso dritto, importante, spalle larghe...anatomicamente perfetto per cantare.
Vittorio è costituzionalmente predisposto per cantare.
E a tutto ciò si aggiunge un bel cervello pensante, che elabora, spezzetta, ricompone, penetra, risvolta, cambia punto di vista e di osservazione, un cervello pronto e sveglio a cogliere ogni nuova idea.
E un cuore che prova Passione e gli impone Disciplina.
Ho la fortuna di sentirlo esibire nel “ti amo” di Frollo, che lui dice essere in una tonalità non poi così difficile. Mah, sarà…Gli viene fuori limpido, potente, semplice come bere un bicchier d’acqua…in apparenza.
Lo guardo, lo ascolto.
Sembra che non faccia nessuna fatica a cantare.
Si mette lì, gambe divaricate di una distanza uguale alla larghezza delle spalle, espira brevemente per poi veicolare con un’inspirazione quasi impercettibile una quantità d’aria tale da riempire il suo mantice polmonare e poi farci quello che vuole, il corpo rilassato, nessuna tensione…in apparenza una passeggiata.
Lo guardo, lo ascolto.
E sentenzio: “Ma è un cabarettista!”, sa essere esilarante…per far entrare il ragazzo che fa Febo nel personaggio (lo ha fatto con tutti i personaggi) pensava con la testa di Febo: l’espressione furbescamente idiota, la onnipotenza assolutamente imbecille di “se necessario scateno un massacro…pensa, so scatenare perfino un massacro!”, (io ero MORTA!).
E dopo un attimo: “Ma è un imitatore!”…Pasquale Panella, Zard, Lucio Dalla, Demo Morselli, Fabrizio De Andrè (meraviglioso!), Cocciante…imita persino Fiorello che imita Cocciante. Ma è BRAVISSIMO!
Ha uscite da vero comico.
Alla giovanissima Esmeralda chiede: “Quale è il tuo cantante preferito?”
Lei è un po’ reticente, si vergogna: “Non te lo dico”
Lui insiste, sorride accattivante: “Dai!”
E lei disarmata (e te lo credo): “Quello degli Articolo 31”
Lui un po’ sorpreso: “Articolo 31?”
Lei vergognosa: “Sì”
Breve pausa.
Lui: “E invece di cantante?”
M’ha fatto morì!
Spero che Francesca abbia registrato tutto!
Mi ricompongo.
Lo guardo, lo ascolto.
Vederlo lavorare con i ragazzi è uno spettacolo.
E’ empatico. Li comprende con facilità. Ha un approccio molto bello, li tratta da pari, non li illude, non li avvilisce mai. Ha credibilità perché nella sua grandezza è umile nel vero senso della parola. Capisce con naturalezza i difetti che hanno (d’altronde è il suo lavoro) e, accanto a loro, li cura fino a che non migliorano visibilmente anche ad “occhi” come i miei che sono assolutamente a digiuno di “scuola di canto”.
Trova sempre la chiave giusta per ognuno, sia nell’esprimersi che nel far esprimere loro.
Ad un Clopin un tantino statico, consiglia, con tatto, una poltrona, una corona messa sbilenca e una pelliccia di topo…direi che ‘sto ragazzo ha classe!
Ho imparato molto nel vederlo trattare con i giovani.
A dire il vero ho imparato molto in assoluto, come ad esempio che Giorgia (la cantante) non sa respirare, che Patty Pravo stona, che Mina c’ha la voce come un uomo (nell’estensione…ma non mi chiedete altro perché sbaglierei a spiegarvelo).
Qui approfitto per dire che, ovviamente, tutto ciò che scrivo è solo mio, non ho preso appunti, ne’ registrato quello che Vittorio diceva, quindi è tutto filtrato da me, come io l’ho visto e inteso.
Lo guardo, lo ascolto e per la prima volta non mi convince.
Parla di Frollo, parla di pathos, di pena, di Compassione…
No.
No no, non riesco proprio, è più forte di me. Dissento (ovviamente dentro di me). Non provo compassione per Frollo, per me è e rimane Imperdonabile proprio perché ha l’intelligenza, la conoscenza e anche un passato se non caritatevole, almeno umano. E il suo non è amore per Esmeralda, è passione carnale e quella la si controlla, la si deve controllare, se si ha al proprio arco qualche freccia in più rispetto agli altri. Niente. Frollo bocciato. Ma adesso capisco perché è riuscito a far amare tanto questo arcidiacono indiavolato.
Lo guardo, lo ascolto
Ci racconta di Dracula, quando deve rompere quella linea immaginaria che divide il pubblico dalla scena e scendere in platea. Vittorio, preoccupato, chiede consiglio a Pasquale Panella che lo sollecita a ricordarsi che il pubblico aspetta (suspance) L’APPARIZIONE.
E lui appare.
Vittorio ci mostra il gesto fluido con il quale apre quel sipario immaginario, braccia altezza addome, mani vicine, ma non giunte che si aprono come allo sbocciare di un fiore, come a voler insinuarsi fra due veli sottili ed uscire e si cala fra il pubblico.
A quel punto ho visto Dracula.
L’ho visto proprio, parrucco, trucco, incedere regale, il volto terribile che ne ha viste e fatte di tutte…attraversa la stanza e ne esce alle mie spalle.
Mi riscuoto.
Guardo Vittorio. E’ lì, davanti a me.
Dracula non c’è, ma è come se ci fosse stato.

Lo guardo, lo ascolto e lo farei all’infinito.

Edited by Lisi - 26/9/2007, 02:25
 
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shyanneyuu
view post Posted on 27/11/2006, 23:59




Lisi: che bello...bello, BELLO! Mi sono goduta ogni parola del tuo resoconto così intenso: ho rivissuto i vari momenti della giornata con vero piacere!
Ma...uno non mi basta...è un'esperienza da ripetere al più presto, eheh... ;)

Laura :D
 
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Lisi
view post Posted on 28/11/2006, 00:12




Magari!
Ma ho molto altro da dire...dello stage, di voi, di quello che mi è capitato di buffo...poi ne riparliamo, per ora, buonanotte!
 
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Gabry-
view post Posted on 28/11/2006, 00:14




Accidenti, GRAZIE!
 
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view post Posted on 28/11/2006, 00:17
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Vitto-fun

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Direi che l'attesa è stata ricompensata da degli autentici capolavori.
Grazie a tutti per gli emozionanti resoconti.
 
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cnzpsn
view post Posted on 28/11/2006, 00:28




WOW...
resoconti cosi carichi di emozioni che mi tentate di farmi venire ad assistere a qualche stage...
Ma ahimè stono e me ne vergogno talmente che solo l'idea di farmi fare un vocalizzo tremo...
Cinzia
 
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riminirimini
view post Posted on 28/11/2006, 05:46




Grazie Laura e grazie Lisi!!! è una grandissima gioia leggervi... :wub:
 
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blackeyes
view post Posted on 28/11/2006, 08:22




Grazie Laura e Lisi per averci fatto partecipare anche allo stage di Cascina....




.........e Franca? Ha perso l'uso della parola scritta?
 
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franca
view post Posted on 28/11/2006, 09:40




Franca potrebbe stare zitta, dopo quanto è stato già detto. Aspettavo le emozioni di chi è andato incontro ad una nuova esperienza e che quindi ha potuto comunicare più intensamente ed in modo più originale il suo stato d'animo.
Dopo aver riconosciuto nelle parole di Lisi quello che avevo provato io stessa a Vicenza un paio di anni fa, mi sono commossa rivivendo l' avventura che mi ha fatto scoprire la dimensione umana di Vittorio in tutta la sua ricchezza.
Ma non starò zitta, dirò anch'io la mia, come al solito......

franca
 
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mylady
view post Posted on 28/11/2006, 11:25




Devo dire che Lisi mi ha fatto venire i lucciconi agli occhi.... Cara Lisi di emozioni ne hai date tante anche tu!!! Grazie!
 
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franca
view post Posted on 28/11/2006, 11:58




La prima volta che l'ho visto ad uno stage non gli ho tolto gli occhi di dosso. La prima volta che ho visto Tosca non gli ho tolto gli occhi di dosso. La prima volta che ho visto Dracula non gli ho tolto gli occhi di dosso. A Cascina l'ho fatto, concentrandomi anche sul pubblico, ed è stata un'esperienza interessante per focalizzare appieno la grandezza dell'uomo e dell'artista. Ho visto un'incredibile concentrazione che si è prolungata per ore, ammirazione incondizionata, sguardi intensi e commossi di fronte alla scoperta di una dimensione artistica ed intellettuale che si ramifica nelle più disparate direzioni: attore, cantante, imitatore, insegnante, sceneggiatore, costumista, regista, persona e non personaggio, uomo che si propone con estrema dignità nella coerenza di scelte di vita non facili e non comode ma arricchite dalla consapevolezza di avere seguito la propria strada con passione e perseveranza.
Vittorio ha citato con ammirazione il nome di alcuni grandi dello spettacolo, forse senza rendersi conto che lui è un grande, un grandissimo artista, per me il più grande. Non è la notorietà diffusa da rotocalchi e da mediocri programmi televisivi, non sono i dati auditel o i compensi astronomici a rendere grande un artista: è l'artista che rende grande se stesso, sono la qualità ed il livello del pubblico, sono le emozioni che riesce a suscitare, è il privilegio di essere assolutamente indimenticabile. Se qualcuno non è consapevole di ciò, il difetto sta in lui, non nell'artista.L'ho visto plasmare voci, correggere atteggiamenti, posture, intonazioni, estrarre con socratica maieutica il meglio da un gruppo di giovani prima incuriositi, poi sedotti, incatenati, conquistati.
Se fosse uno scultore, sarebbe Michelangelo, che vedeva nel blocco di marmo l' opera finita, distinguendo le venature, i piani, i punti dove lavorare di scalpello.Se fosse stato un mio insegnante, credo che mi sarei fatta bocciare per poterlo risentire perchè ogni volta ti fa scoprire qualcosa di nuovo, perchè vive con intensa passione le sue lezioni che sono sì lezioni di teoria ma anche e soprattutto lezioni di vita.
Respirazione, articolazione delle parole, gestualità, insomma tutti gli elementi costitutivi della tecnica del canto e della recitazione sono stati comunicati con naturalezza ed autorevolezza ad un tempo. Se uno non possedesse in modo superlativo tali caratteristiche, non potrebbe ottenere i risultati immediati che ho visto raggiungere in breve tempo durante le lezioni a cui ho finora assistito. Pensare che ci sono insegnanti che leggono dal libro di testo o imparano a memoria nozioni stantie che ripropongono con stanca supponenza, iterando la loro mediocrità di fronte ad un uditorio distratto!
Ho assistito a quattro stage ed ogni volta ne ho ricavato un piacere nuovo ed intenso, ogni volta l'ho visto diverso ed originale, coinvolto con tutto se stesso nel vivere con intensità un momento tanto importante come quello in cui si cerca di trasmettere la propria esperienza a chi segue la stessa vocazione.
Vittorio è uno spettacolo, qualsiasi cosa faccia. Sa vedere ciò che altri non vedono, sa cosa sia importante e cosa non lo sia, sa distinguere l'apparenza dalla realtà, segue una scala di valori tutta sua e ti fa capire che è quella giusta, senza imporsi con altro che non sia la forza delle sue convinzioni.
Avete presente quegli oggettini calamitati che si attaccano al portellone del frigorifero? A Lucca, in mezzo ad una serie di tali adesivi, ho scoperto una piccola pipa e l'ho presa per lui. Quando gliel'ho data, la sua reazione è stata di gioioso stupore e, felice come un bambino, ha esclamato: "Ma è la mia!" e mi ha abbracciato con riconoscenza. Ecco, questo è Vittorio, incantato da un oggettino di scarso valore venale ma scelto con affetto da una vecchia babbiona che ha pensato al suo ragazzo.
Una persona che sa dare il giusto valore alle cose ed ai sentimenti è una persona rara, una mosca bianca in un mondo mercificato che insegue miraggi stereotipati ed imposti dall'esterno.
Abbiamo bisogno di artisti come lui, che offrono un modello fuori dagli schemi ma autenticamente valido perchè frutto di un'esperienza modellata dall'intelligenza e dalla passione. Ho visto le scintille di questa passione accendere di entusiasmo gli sguardi dei ragazzi ma anche di chi ragazzo non lo è più. Ho trascorso una giornata preziosa ed impagabile perchè ho vissuto la magia del teatro, assieme a tutti gli altri, in una palestra, luogo squallido, illuminato da fastidiose lampade al neon, ma sono le persone che rendono vivo un luogo, che lo trasformano e lo definiscono nella direzione voluta, perciò la palestra è diventata scuola, teatro, fucina di sogni e speranze.
Ho potuto finalmente godere della compagnia di Lisi, avvertendo tangibilmente le sue emozioni: erano due anni e mezzo che aspettavo di condividere con lei quello che finora abbiamo condiviso solo virtualmente, anche se con la stessa intensità. Sono andata fino a Pisa per questo, nella convinzione che vederla finalmente di fronte ad un Vittorio inedito e spettacolare mi avrebbe riempito di gioia.
E così è stato.


franca
 
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view post Posted on 28/11/2006, 12:54
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Grazie......a tutti....
Non ho altre parole perchè sto pingendo dall'emozione che mi avete trasmesso.
Grazie! :wub:
 
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ildabella
view post Posted on 28/11/2006, 12:58




Lisi, Franca... posso copiare i vostri post sul mio blog???? vi prego ditemi di si!
Vi prego ditemi si...
Sono troppo belli... troppo.
Grazie

Mentre vi leggevo ho avuto una strana sensazione.
Mi è parso di vedere Vittorio avvolto in una tempesta, una tempesta di emozioni, parafrasate da un impetuoso vento, e Lui in mezzo a dominarle, a guidarle come si guidano i cavalli al galoppo sfrenato... brrr
wow!
grazie! :)
 
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Maura B.
view post Posted on 28/11/2006, 13:23




Ecco questo vuol dire io c'ero
Tutti i resoconti fatti ti fanno immediatamente pensare a due cose.
La prima - Mannaggia - Non ci sono potuta essere
La seconda - Meraviglioso - Ero lì

Lisi, da quanto tempo aspettavo che scrivessi "il tuo Vittorio" e non il "tuo personaggio"

Vi ringrazio tutti, davvero tutti per tutto quello che avete scritto.

E ancora una volta mi chiedo quello che molti di voi si sono chiesti
"Ma Vittorio che parla degli "altri grandissimi", lui lo sa che per noi lui fa parte degli "altri"?"

E' un grande, grandissimo onore sapere che Lui c'è e che noi siamo qui perchè Lui per noi è "gli altri"

Grazie ancora a tutti.
 
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120 replies since 27/11/2006, 13:06   1652 views
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