Giuda, Frollo, Scarpia, Dracula, Dante: cinque personaggi, cinque rappresentazioni differenti, ognuna con la propria storia, tanti i ricordi, tante le emozioni provate. Giuda a Padova, sconosciuto allora alla maggior parte di noi; Frollo ce lo ha fatto conoscere, chi dal vivo chi tramite lo schermo, e ci ha fatto amare questo disperato personaggio; con Scarpia si è liberato e si è intravisto, oltre il personaggio, un poco dell’uomo; Dracula ha rappresentato un momento culminante per molti di noi, che tramite lui si sono avvicinati e uniti, travolti dalla sua tormentata condizione. Ora c’è Dante: è proprio Dante. Ci ha colto di sorpresa e con stupore, a tratti sfocato o con incredulità, già, il nostro grande e insostituibile Vittorio, che si cimenta e si cala in un personaggio e soprattutto in un’interpretazione nuova, completamente diversa da ciò che siamo abituati a cogliere. Ma è lui, sempre lui, con la carica e la passione che lo caratterizzano, con la forza che lo anima e il carisma che lo distingue, e che ci fa amare il suo modo di approcciare le situazioni, di vivere su di sé gli eventi dei suoi personaggi, di caricarsi e donarsi verso ciò in cui crede, e di portarci tutti con sé, complici, alleati e vittime delle sue sensazioni. Giovedì è stata una rappresentazione praticamente perfetta, i difetti vengono sempre meno e abbandonarsi è più semplice, quasi istintivo. Ho amato vedere Vittorio sul palco, e da una posizione favorevole mi sono goduta pienamente lo spettacolo e il suo Dante. I recitati continuano a lasciarmi perplessa, così come altri piccoli difetti ai quali non riesco ad abituarmi, ma lo spettacolo ha le qualità e le potenzialità per ricevere il pieno appoggio del pubblico, che spero lo sosterrà con piena e assoluta convinzione. Vittorio è dotato di una voce che ben si accosta, si integra e si intreccia con le musiche di Mons. Frisina e con gli altri personaggi, è capace di trasmettere molta carica con il suo canto; le sue espressioni, con il suo magico sorriso, sanno rasserenare chi lo guarda. Mi ha appassionato con Francesca, mi ha proprio trasportato con Beatrice, l’ho adorato con i poeti e mi sono sentita, anche io, partecipe nel giardino...è migliorato Vittorio, e sarà ancora più convincente, perché si sfida continuamente, perché non si ferma mai, perché tende a migliorarsi, perché, altrimenti, non sarebbe Vittorio.
Questo piccolo resoconto è un pensiero, o forse un accenno di emozione, un sorriso che voglio dedicare ad una persona che mi è cara.
Shyan