E siamo a 7. Eppure…Eppure quest’opera meravigliosa non è mai uguale a se stessa, cambia, si evolve, affascina, emoziona ogni volta in un modo diverso.
Bravi tutti ma….Posso parlare di Vittorio?
Vittorio sabato sera mi ha incantata…Si, credo sia la parola giusta. Perché per lui a volte trovare le parole è proprio difficile, le abbiamo dette tutte ma sembrano non bastare mai. Ogni volta che rivedo lo spettacolo la sua interpretazione diventa più intensa, più vera, più coinvolgente. Sarà che l’altra sera ero io in uno stato d’animo un po’ particolare, ma ci sono stati attimi in cui è stato veramente difficile controllare l’emozione. Ci sono momenti, soprattutto fra Dante e Virgilio che sono di una dolcezza, di una tenerezza unica. Adoro l’aria di Francesca e il trasporto, la passione con cui la vive Dante. E quella di Pia, così malinconica, così struggente (anche se, e spero che Vittorio mi perdonerà, ogni volta che lui saluta le anime che cantano “ricordati di me” nella mia testa si materializza immancabilmente un pensiero che mi fa sorridere: mi sembra di vedere lui attorniato dai Funs che lo salutano in occasione di qualche incontro
).
Come è assolutamente impressionante vedere il modo in cui Vittorio si “alberizza” (Kia ti ho rubato il termine) nella scena con Pier delle Vigne o l’orrore e lo strazio che prova nell'ncontro con il Conte Ugolino: sicuramente di grande impatto emotivo è l’effetto creato da Vittorio quando anticipa le parole di Ugolino stesso, passaggio questo che invece non mi è parso di vedere nell’interpretazione di Andrea, comunque bravo, che abbiamo visto venerdì.
E poi c’è la voce di Vittorio, che sabato sera sembrava riempire ogni cosa, colorata di mille sfumature diverse ma inconfondibile, sopra tutti e tutto, una voce che arriva dentro e non lascia scampo: bella, bella, bella. Ci credete se vi dico che sto ancora sorridendo?
Un’altra splendida serata che non ha fatto altro che accrescere il desiderio di poter tornare presto…