| Pensando a Vittorio e alla sua musica io aspetto sempre con ansia quello che ci proporrà in futuro: nuova musica, nuove interpretazioni, forse anche un nuovo look......riflettendo sull' ultimo spettacolo di Vicenza ho pensato che oramai Vittorio è anche "storia", una storia che ripercorrendo le tappe delle grandi opere musicali italiane si ripresenta a noi con tutta la forza interpretativa di chi riesce a rivivere con entusiasmo e passione momenti che non sappiamo ancora se potranno essere riproposti sul palcoscenico ma che sono entrati nella nostra esperienza, anzi, nella nostra vita, oltre che nella sua. Mi piace pensare che la storia di queste opere sia un po' anche la nostra storia e che riascoltando i brani più significativi riaffiorano alcuni momenti significativi legati ad una melodia, un teatro, una città, le "intermittenze del cuore" che ci incidono l'anima con le note struggenti della memoria. Ascolto "Mi distruggerai" e mi rivedo stupita ed anche disorientata, seduta nel Palatrieste senza avere la minima idea di quello che stava per incominciare. Ascolto "Per te" e mi prende un'acuta nostalgia: mi vedo correre sotto il palco a Bologna (scorgo ancora nitidamente il primo sorriso di Joby) o scoprire il Gran Teatro di Roma, sento il rumore delle onde del lago e il verso delle papere carinziane, rivedo persone che esistono ora solo nel ricordo o altre che nel ricordo rievocano stati d'animo di affetto, di complicità, di condivisione. Ascolto "Il mio nome è Dracula" e mi ritrovo assieme a tanta gente a Roma,a Verona,a Milano. Mai un'opera è stata aspettata con tanta ansiosa trepidazione: la prima volta da protagonista assoluto! E noi a fantasticare e a fare progetti, ingannando così un'attesa piena di entusiasmo. Dante non è ancora storia, ma lo diventerà col tempo, quando noi saremo assorbiti da chissà quali altre sorprese.... Quello che mi piace osservare è la persistenza della voce del passato nel momento presente, la possibilità di rendere ancora attuali ed emozionanti personaggi che non invecchieranno mai, definiti dalla forza della voce e della gestualità dell'interprete che li ha fatti suoi, che ha dato e continua a dare loro vita, riportandoli alla ribalta come se volesse dirci che la bellezza dell'arte non svanisce e che lui continuerà a regalarci le emozioni del passato perché non le dimentica, come non le dimenticheremo mai neppure noi. Forse parlo come una vecchia babbiona, ma sono ormai più di cinque anni che inseguo una Voce che ha scandito il ritmo della mia vita accompagnandomi in momenti di spensieratezza e anche di dolore, lasciando senza ombra di dubbio un' impronta profonda anche nella "mia" storia, un solco nel cuore cesellato di note e di passione.
franca
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