la_barista |
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| Sul Q dell'altra sera solo una piccola riflessione. Ho sentito, come tutti, Vittorio che su una nota alta di una canzone ha "lasciato" perchè ha capito che in quel momento non riusciva a prenderla. Non so come si dica in termini tecnici, ma a me è sembrato come il salto del ragazzo che corre col suo skateboard, che per un attimo inciampa, stacca i piedi dalla tavola lasciando chi guarda col fiato sospeso e poi ci riatterra sopra in perfetto equilibrio, morbido e sicuro come un attimo prima. Solo la consapevolezza totale di quello che stai facendo ti permette una simile acrobazia: si poteva tentare, ma perchè, se sai già che non è il momento giusto? A me ha fatto impressione questa sicurezza. Mi ha fatto più impressione questo delle tante note perfette che ho sentito in mille occasioni uscira da quel magico apparato vocale che ha dentro Vittorio. Ho pensato a un artista di circo, che può perfino sbagliare in diretta, davanti a tutti, perchè è così sicuro di sè che sa che può rifare mille volte quel salto mortale, e sa anche che -prima o dopo- gli riuscirà. Ho pensato alle "stelline" che incidono in studio facendo mille capricci, aiutati da mille trucchetti che mascherano ogni piccolo difetto per far uscire una canzone perfetta ma senz'anima. Bella, e senz'anima. Come quella canzone, che con quella nota saltata con classe come un ostacolo mi ha detto una volta di più che grande cantante è Vittorio. E davanti a questa classe ammirata mi inchino. LaB
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