| ..... della serie "c'è sempre una prima volta" .... Ognuno di noi rimagne segnato da una "prima volta": il primo dentino che cade, la prima caduta in bicicletta, la prima notte in cui dormi fuori di casa senza mamma e papà, il primo bacio, il primo amore ..... Sabato è stata la mia prima "Divina Commedia. L'Opera" (scusate, cito il titolo per esteso, perchè il non farlo mi sembrerebbe una mancaza di rispetto): non avevo mai voluto nè leggere ne sentire alcunchè in proposito per non averne un ascolto distorto da giudizi o aspettative. Il primo impatto? ..... URCA, che botta!!!!! Non mi aspettavo un'OPERA del genere e confesso tutta la mia difficoltà, soprattutto i primi venti minuti (fino all'aria di Paolo e Francesca), nel riuscire a capire di fronte a cosa mi trovassi. Le atmosfere, la musica, le parole, le immagini, i movimenti, cos'è tutto questo? Sento una tensione crescente, una sensazione strana, quella di trovarmi immerso in qualcosa d'irrisolto, un percorso iniziatico di cui percepisci la drammaticità del momento senza capirne l'esito finale. Pian piano comincio ad entrare ed a comprendere il tormento dell'uomo che "nel mezzo del cammin di nostra vita" si ferma a fare i conti con se stesso, con le sue miserie, con le sue difficoltà. La crescente drammaticità della musica rispecchia la difficoltà di un uomo di fronte a se stesso: nel punto più basso in cui si è ridotto capisce di dover toccare il fondo per poi risalire la china e "riveder le stelle". E la forza delle PAROLE?????? ..... cavolo, sto parlando della DIVINA COMMEDIA ..... Ma, allora è un cammino quello che devo compiere: è Dante che mi accompagna, attraverso la sua sofferenza, attraverso le esperienza che media da Virgilio, da Paolo e Francesca e via via da tutti gli altri per arrivare a comprendere se stesso ed accettare la sua natura di uomo. E' un percorso d'amore e di "canoscenza" perchè non c'è l'una senza l'altro. Cosa mi sta succedendo? Non sto più ascoltando un'opera, non sto più assistendo ad uno spettacolo .... lo sto vivendo, sto vivendo la materializzazione dei sentimenti, dai più meschini ai più alti. La sofferenza della vita e delle esperienze quotidiane attraverso questo cammino arriva a sublimarsi nella luce della rivelazione. Mi commuovo, provo orrore, mi rattristo, sorrido, ho compassione, mi esalto, odio, amo: io con Dante e Dante come me. Mi viene un pensiero: "Che essere straordinario l'uomo e che forza lo anima! Com'è in grado di arrivare alle bassezze più distruttive, altrettanto è capace di arrivare all'esaltazione dell'estasi". Ho iniziato il mio cammino .... ecco la rivelazione! Non chiedetemi se mi sono piaciuti gli interpreti, se mi è piaciuta la scenografia, se mi sono piaciute le coreografie ... onestamente non lo so e non sono in grado di dirlo. Per queste considerazioni ci vorranno altre visioni ed altri ascolti. La "Divina Commedia. L'Opera" è qualcos'altro.
Carlo
Edited by Brontolo - 21/4/2008, 16:07
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