| Quando ho sentito la prima volta parlare degli stage di Vittorio e di chi vi aveva partecipato, credetti che molti del forum cantassero, perchè per me la partecipazione ad uno stage era prevista solo in veste di ... stagista, forse perchè nella danza funziona così. Poi scoprii che invece vi si poteva partecipare da uditori, per l'appunto, e devo dire che, forse perchè Vittorio è una persona speciale, in effetti i suoi stage sono una cosa a parte. Oltre all'ovvio piacere di poterlo sentire cantare, a volte, o parlare del suo lavoro, puoi veramente imparare tante cose a prescindere il canto e, nel mio caso lavorando in teatro con la danza, molte delle cose apprese nei due stage a cui ho partecipato, mi sono tornate e mi torneranno utili. Tra l'altro, volendo fare un confronto su come funzionano gli stage nella danza, in quest'ultimo caso non sarebbero mai stati ammessi allievi che non avessero avuto alle spalle già una certa preparazione, cosa che invece negli stage di Vittorio non esiste, visto che si sono esibite persone che non avevano mai studiato canto. Immagino che se la presenza di pubblico fosse dispersiva e fuorviante per chi insegna e chi impara, avrebbero evitato di darne la possibilità, incasso economico a parte. I corsi proposti dalla scuola di Marco Simeoni, invece, non sono più degli stage, ma dei corsi veri e propri e in quel caso mi sembra più che giusto che siano a porte chiuse.
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