| Dal Gazzettino on line del 20 aprile:
Lunedì 20 Aprile 2009, Padova NOSTRO INVIATO Considerati all’esordio poco più di una versione commerciale dei Led Zeppelin, i Queen di Freddie Mercury hanno saputo dipingersi uno spazio nel panorama rock che ne fa tuttora tra i musicisti più amati dell’ultimo quarantennio, grazie a brani che hanno saputo mescolare hard rock, lirismo e una curiosa miscellanea di istrionismo, elettricità e belcanto. La scomparsa di Freddie Mercury, ucciso dall’aids nel 1991, ha consegnato alla storia brani come Bohemian Rapsody, Radio Gaga, We are the champions, Somebody to love, We will rock you, ma anche lasciato al ricordo le sue variazioni soliste di tempi come The great pretender o il felice duetto con Montserrat Caballè in "Barcelona", diventato l’inno delle olimpiadi catalane. Ma che il rock e quello dei Queen in particolare possa prestarsi a diverse chiavi interpretative è stato reso evidente dalla versione che delle canzoni dei Queen è stata presentata sabato e ieri pomeriggio in un auditorium Pollini di Padova esaurito e plaudente dalla Silver Symphony Orchestra allargata a un coro di dodici elementi e l’ausilio di un gruppo rock elettrico. La direzione entusiasta e movimentata di Fabrizio Castania ha dato risalto alle orchestrazioni di taglio sinfonico che lo stesso giovane direttore ha voluto dare alla musica del gruppo britannico, superando il confine delle composizioni del gruppo per addentrarsi anche nelle visioni soliste di Mercury, in un percorso aiutato da un uso dinamico delle luci e che ha avuto il suo momento clou quando agli oltre sessanta musicisti in scena si sono aggiunte le voci di Vittorio Matteucci e Stefania Miotto. L’ex Frollo della prima versione italiana di "Notre-Dame de Paris", dopo aver gigioneggiato in una trascinante "The great pretender" si è visto affiancato dalla splendida voce di Stefania Miotto per una "Barcelona" di alto livello, richiesta a gran voce come bis dalla platea intera. Ma l’intera serata è stata apprezzata dal pubblico, che ha presto iniziato ad aggiungere la propria voce ai temi in cui il cantato era affidato a vari strumenti solisti, convincendo alla fine anche Castania a dare le proprie indicazioni non solo agli orchestrali ma anche alle persone sedute alle sue spalle. Spettacolo piacevole, divertemte, coinvolgente, con qualche squilibrio nelle parti elettriche troppo "frenate" in alcuni momenti e in qualche scelta di orchestrazione che avrebbe potuto "osare" di più, il concerto - come spiegato da Ursula Feiffer, presente il vicesindaco Claudio Sinigaglia - è stato dedicato allo Iov di Padova, con l’invito di destinare il 5 per mille delle proprie tasse all’Istituto Oncologico Veneto, fiore all’occhiello della medicina regionale, e al Centro di aiuto alla vita che si occupa del sostegno alle future madri in difficoltà. Giò Alajmo
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