Che cosa vuoi sapere… è meglio non sapere….
ma…
Io che sono buona…
Anche questa volta vi racconterò tutto….
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhh!!! Che emozioni!!!! Non sono ancora del tutto sobria, ma è stata una vitto-vacanza strepitosa. In compagnia di amici del forum, in un posto magnifico e accogliente, mare, lago, il teatro sul lago, le lunghe chiacchierate… MI MANCA TUTTO!!!!
Il giorno della prima sono stata in ansia tutta la giornata a pensare “chissà come saranno agitati…”. Beh… alla sera ero io più agitata di loro… fremevo… un’emozione fortissima… finalmente dopo più di un anno rivedevo Vittorio sul palcoscenico, la sua casa.
Si comincia… annunciano il cast ed ecco il primo fiume di applausi al nome Scarpia – Vittorio Matteucci…
Partono le prime note, l’orchestra comincia a suonare, il mio cuore comincia a battere…non ci posso credere…
Ecco il fumo… un colpo al cuore…finalmente arriva Vittorio in scena con tutta la sua bravura e la sua presenza scenica. Scarpia: il cattivo, il pazzo, il tormentato…. e Vittorio? No, in quel momento non c’è… c’è Scarpia... che spara e canta “T’ammazzo, ti uccido, ti impicco e rido, ah che piacere, che piacere, che piacere…”, che ti cattura e ti trascina nel suo dolore, nella sua pazzia, nel suo tormento d’amore, che si lancia sul coltello pur di porre fine alla sua passione.
Mi ha molto commossa quando Scarpia esce di scena. Ho trovato la scena più completa, non c’è più il tavolo che le ballerine portano indietro, ma Scarpia steso sul tavolo che viene portato via con il suono delle campane.
La prima sera ho potuto ammirare tutte le sfumature dei personaggi, piccoli gesti, espressioni, fermi , che da dietro è difficile vedere… Ci sono scene in cui Scarpia è fermo, all’inizio del secondo atto è sopra immobile alla scala, quando entra viene portato dai ballerini… eppure si sente, si sente che Scarpia c’è, è in scena, riempie il palcoscenico.
Le espressioni di Scarpia sono fenomenali , così come le sfumature della voce su alcune battute, a volte è difficile rimanere seri…
I gesti. I gesti che cambiano a seconda del momento… gesti ampi come in Gelosia, chiusi come i pugni che battono a terra, nervosi quando tagliano la carta durante l’Accoltellamento, a volte “schizzati” per rendere l’idea della pazzia, gesti lenti, gesti veloci ma sempre studiati nei minimi particolari… Una padronanza del corpo che pochi Artisti possiedono…
Sulla voce… non è possibile dire niente… è la cosa che tiene insieme tutto ciò che ho scritto fin’ora…
Io non ricordavo lo spettacolo nei minimi particolari, ho notato delle cose che sono state cambiate in meglio. Bellissimo il pezzo “Giuro”, interpretato benissimo da tutti e tre. Ancora la battaglia che si è svolta sul palco e non tra il pubblico. Bravissimi tutti, ho sentito un grande affiatamento tra di loro per tutta la durata dello spettacolo. Tutti erano entrati nel loro personaggio, tutti molto concentrati, hanno dato vita ad un’opera meravigliosa. Tra la prima e la seconda serata ho sentito più scioltezza, oltre ai problemi tecnici che ci sono stati… alcuni di loro erano ancora più credibili, specialmente Antonio, di cui sono rimasta stupita.
Anche Rosalia e Graziano mi hanno fatto un’ottima impressione, molto passionali, con una splendida voce, calati nei propri ruoli, mi sono piaciuti.
Arriva la fine, il momento dei saluti… Partono i ballerini, poi dalla scala comiciano a scendere tutti gli interpreti… ed ecco Scarpia che scende, starnutisce, arriva sul bordo del palco, lo guardo... e Scarpia non c’è più, c’è Vittorio con il suo sorriso soddisfatto, si inchina, applausi a non finire… e noi con le pashmine ad esultare.
Grazie Vittorio per quello che ogni volta mi regali.
Non so neanche cosa ho scritto… sono ancora piuttosto fusa e in preda ad emozioni troppo forti che ancora non hanno voce.