| Domenica scorsa ho assistito per la terza volta allo spettacolo. Prima della recita agli Arcimboldi, Torre del Lago e Verona. Cercherò quindi di fare un resoconto sì sulla data milanese, ma con alcuni appunti e vari confronti con le altre due repliche alle quali ho assistito. A differenza dei vari viaggi che normalmente faccio per vedere gli spettacoli con Vittorio, sempre in compagnia di alcuni fidati "compagni d'avventura", stavolta parto solo, senza sapere se a teatro incontrerò qualche funs. Devo ammettere che la possibilità di vedere lo spettacolo anche senza nessun amico presente non era brutta, probabilmente avrei rivolto la mia attenzione totalmente allo spettacolo anche durante l'intervallo e a fine spettacolo. Arrivo con un anticipo spropositato davanti agli Arcimboldi. Avete notato che carine le grafiche appese fuori dal teatro? Sono particolari che apprezzo sempre. Passano i minuti, e mi aggiro nel piazzale antistante all'entrata aspettando l'apertura delle porte, quando vedo una bionda in jeans e leopardo venirmi incontro salutandomi. Dopo 5 minuti, mi ritrovo in compagnia di Gabry, Jozie, Erika, Paola e altri funs. Il tempo passa più veloce, tra un caffè e le chiacchiere. E' sempre un piacere ritrovarvi agli spettacoli. Ci accomodiamo poco dopo in sala. Inutile dire che il Teatro degli Arcimboldi è davvero una meraviglia: c'ero già stato a gennaio per Notre Dame, ma devo dire che Tosca si adatta meglio alla struttura; difatti lo spettacolo avrà un sapore particolare, quasi intimo. Adesso vorrei aprire una piccola parentesi. Riguarda la tanto pubblicizzata orchestra presente in questa nuova versione. Quando lessi la notizia in giugno (era giugno? non ricordo...) mi dissi: "beh, possono veramente fare una gran bella cosa". Poi, a Torre del Lago, mi resi conto che sovrapponevano programmazioni e suono dal vivo. Purtroppo un' operazione di questo tipo è, per quanto mi riguarda, inutile e grossolana, poichè l'accumulo del suono è discreto, e non permette da un lato di apprezzare la ricchezza del suono di una orchestra dal vivo, per di più amplificata, e dall'altro di godere della pulizia del suono delle programmazioni. Questa impressione, per quanto mi riguarda, persiste ancora, sebbene a Milano credo che l'acustica sia stata curata di più, privilegiando l'orchestra e quindi abbassando le programmazioni (ho addirittura avuto l'impressione che sia stata ampliata la parte dell'orchestra). Sicuramente adesso è più godibile rispetto a Torre del Lago e Verona. Lo spettacolo inizia. Sì, gli Arcimboldi donano qualcosa in più a questa Tosca... è sicuramente la recita più bella che ho visto finora. Rosalia sul letto, invoca Sidonia. Ma perchè in playback? Per favore, fatele recitare quella parte dal vivo... ogni volta mi assale una terribile sensazione di finzione. Iskra impeccabile, che voce. Angelotti in fuga, si rifugia in chiesa e trova la protezione di Cavaradossi. Antonio, Lalo e Graziano bravissimi. In realtà Graziano domenica mi è sembrato leggermente afono (soprattutto verso la fine dello spettacolo), ma ha sopportato bene. La regia alterna momenti brillanti ("Vento" e "Dio, Dio, Dio") a momenti, secondo me, meno brillanti (i recitativi), ma lo spettacolo è comunque impressionante. Ho già detto a qualcuno il mio parere sulla proiezione in "Giuro", e rimane quello: pacchiana... mi ha ricordato in modo terribile "Giulietta & Romeo". Dopodichè, fa ingresso il Nostro, sul quale posso solo dire che, in tre recite di Tosca, mi ha fatto assaporare tre diverse versioni di Scarpia: caricaturale quasi all'eccesso a Torre del Lago, rabbioso a Verona, e indubbiamente molto divertente domenica scorsa, chiaramente coerente con i vari momenti dell'evoluzione psicologica all'interno della trama. Purtroppo il primo atto vola in un lampo: entra Vittorio in "Ammazza, uccidi", e dopo due secondi è già finita "Per te". Il tempo vola di fronte all'Arte. Durante l'intervallo Gabry mi chiede di "Gelosia" (dopo avermelo chiesto anche le altre volta), e la risposta è sempre quella: non mi piace quella malvagità manifesta... è inutile, secondo me lo strumentale da solo sta meglio. Sono gusti. Il secondo atto è ancora più veloce del primo. "Se sto vicino a te" struggente... ogni volta ho i brividi a "non importa cos'è che ferma un cuore, se un bacio o una pugnalata"... e propria non gli importa forse, visto il seguito. La tortura è sempre divertente nella sua violenza. Applausi per Lalo e Antonio in "Suicidio", credo il punto più alto dello spettacolo. Poi Scarpia cade accoltellato sul tavolo e viene portato via. Vittorio esce, e realizzo che ormai lo spettacolo volge al termine. "Vita" di una lunghezza esasperante, accorciatela vi prego. E preferirei anche l'assenza della ninna nanna, che, per quanto bellissima, spezza l'azione. Saluti, in piedi per Vittorio e per gli altri. Che spettacolo! Voglio ringraziare ancora Gabry, Jozie, Erika e gli altri funs per la splendida compagnia. Domenica torno con un paio di amici... mi aspetto un grande spettacolo.
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