| Ok. Forse è il momento che due parole le dica anche io. Ultimamente aspetto smepre di vedere cosa scriverà Laura, aspetto le sue parole e poi scrivo le mie, per avere conferme e per sentirmi un pò meno sola. Vediamo. Non parlerò di domenica, ero altrove, e non voglio pensarci. Sabato mi sono seduta in scena come sempre... come le altre volte, con attesa e trepidazione. Sapevo, sentivo che era l'ultima, ma ero decisa a non farmi influenzare da ciò, per godermi la mia ultima replica. Eppure... Vittorio è entrato, e la mano di Giulia si è stretta alla mia: sta finendo davvero, penso, sta finendo, il Conte torna in Transilvania. Lo spettacolo è stato magistrale. Non penso di aver mai visto tanto affiatamento tra di loro, tanta energia. "Due labbra della stessa ferita" mi piace moltissimo, ed è stata fantastica. "Il mio nome è Dracula" (scusate se non vado in ordine) qualcosa di sublime. Poi... poi arriva Non Guardarmi. "Per la sola... ragione della bellezza..." Sì, è per questo che ho visto così tante volte questo spettacolo, è per questo che h pianto, è per questo che ho le lacrime agli occhi, ed è per questo che seguo Vittorio. Per la sola ragione della bellezza... della bellezza. Asciugo le lacrime e mi metto a chiacchierare per non pensare, anche se guardo Laura, e vedo me riflessa nei suoi occhi: è una sensazione piacevole, "trovarsi" con una persona, ma in quel momento vedo solo che simao un pò tristi, e che non posso fare niente, o dire niente. Lo spettacolo riprende. Comincio a piangere su "E' per questo che vuole il mio cuore, è per questo che il suo sta battendo...". Mi tornano in mente tante piccole cose. Tanti gesti, tante parole. Tanti chilometri, tante risate, il mio forum blu, Tosca, La stanza di Giada, le gemelle, Giulia, Vittorio che mi parla, Gloria che... Eppure Dracula è ancora in scena, lo seguo e lo ammiro, per l'ultima volta, misuro i suoi passi, la sua camminata austera, il modo in cui alza Mina da terra, come le cinge la schiena, le sue mani, che per me sono parte della purezza del Mito. Su Un Destino di Rondine non mi trattengo più. C'è qualcosa di terribile negli occhi del Conte, che uccide la donna che ama per ricongiungersi a lei nella morte... e qualcosa di terribile nel sentire in fondo all'Anima il cuore tremare un pò, mentre Vitto intorna "andarsene... tra le lacrime..." Io non so che dirvi, ma ho visto, ho immaginato, ho percepito Vittorio piangere. Ed ho pensato "Non piangere, per favore, non piangere, sii felice". E' una cosa stupida, ma l'ho pensata sul serio, e senza troppi ragionamenti. Così. Le luci si alzano, e penso "non farti vedere da Vittorio così". Mi asciugo le lacrime, e con un sorriso strano negli occhi vado ad applaudire il mio Mito. Mi guarda, resisto per poco, poi distolgo lo sguardo. E mentre va via, col viso mi chiede qualcosa, mi fa una domanda, che ancora non so capire. Ed io non gli rispondo. O meglio, dli dico "non so, Vitto, è così. Mi sento così". Tutto questo, nello spazio di un istante.
Spero di non avervi annoiato, nè infastidito: capisco che questi due mesi a Roma sono stati per molti un'occasione poco fortunata di vedere Vittorio, perchè le distanze sono molte e la vita di tutti i giorni ci trascina via. E mi sento davvero in paradiso per la fortuna che ho avuto ad esserci. Ma per me, che non ero abituata a vederlo così tanto spesso, questi due mesi sono stati qualcosa di speciale. E tornare a pensare a Padova, e non più al GT, fa un'effetto strano, che non so spiegarvi. E' come svegliarsi, e capire che il sogno che hai fatto stato bellissimo, ma è passato. Non voglio sembrare ingrata, ma questo spettacolo mi mancherà. Tantissimo.
Spooky
PS: Laura, Francesca... GRAZIE, perchè ci siete.
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