... e pianse
L'ingresso nel teatro molto tardi, lo sguardo intorno per contare i presenti, i saluti e le chiacchiere, i visi conosciuti e non, tutto come da copione.
I nomi annunciati mentre molti sono ancora in piedi, l'applauso sul nome di Vittorio che non risuona come si vorrebbe, i gorgheggi che provengono dal backstage.
Dracula, l'ultima.
Posizione intermedia, mai più la prima fila con quell'acustica terribile!
Una testa troppo grande davanti, un signore troppo fermo di fianco, ma… Dracula. L'ultima.
La trama, lunga e inutile, so bene di che cosa parli.
Finalmente l'ouverture e lo stomaco si chiude, il battito accelera, il respiro si rompe. Cade il sipario, respiro, si comincia. C'è un po' troppo fumo, fatto apposta? Proprio alla fine?
Dracula sale e il battito corre. Lo sguardo lo segue, la testa troppo grande diventa sempre più grande, la tentazione di abbassarla in modo coatto si fa strada.
Si avvicina il momento sempre amato e temuto, mi rendo conto che non ho mai visto i movimenti di Mina al centro del palco, ho lo sguardo già tutto a destra in attesa, per non perdere nemmeno una frazione di secondo. Anche la prima volta, quando sapendo che sarebbe arrivato l'ho cercato con lo sguardo nel buio fino ad individuarlo. Figuriamoci adesso che so.
Il momento è bellissimo e terribile, alla gioia di sentirlo c'è sempre mescolata la paura del guasto, dell'intoppo, del problema generico. L'ansia, la partecipazione che è fortissima, ma che non si riesce a tradurre in appoggio concreto. I battiti si fermano, il respiro si ferma. Per quei pochi istanti tutto è proiettato su quel palco. Due mani si stringono, le sensazioni si fondono.
La voce esplode.
Dracula, l'ultima.
Per fortuna appaiono nuovamente Mina e Jonathan con un brano che tutto è, fuorché emozionante. Si allarga un sorriso al vedere i due giovani innamorati ottocenteschi. Soprattutto pensando a quanto poco innocenti si riveleranno entrambi.
Brividi forti all'ingresso di Lucy: Uomini… Fantastica Maria Grazia, brava, brava, brava!
La discesa di Dracula dalle scale, scena perfetta. Il passo cadenzato che si scioglie solo alla fine.
Il palcoscenico è tutto suo, e lui se lo prende e lo riempie completamente. Ma avete notato quanto sia grande Vittorio su quel palco immenso?
Le scene precipitano, il morso, poi Terra Madre. A quel brano sono legata in modo particolare, e non sorridete. Gli sono legata per motivi che non scrivo e che sono gli stessi che mi hanno portata a sceglierlo coinvolgendo anche l'incolpevole web. Vabbè, incolpevole…
La ascolto dosando i respiri per arrivare alla fine del verso. Perché? Perché ormai è automatico così. Intanto maledico un po' la testa grossa e riccioluta. Ho pensato che bisognerebbe obbligare il pubblico alle calotte craniche dei ballerini.
E finalmente la seduzione di Lucy. Altre scena perfetta. Le corse sul palco, le prese in giro, l'accettazione, la discesa insieme come una coppia di sposi.
E poi la bestia, il morso, l'abbandono. Vittorio da brivido. Ma quella scena che Vittorio rende così unica, è davvero perfetta anche per la bravura di Maria Grazia. Brava!
Non guardarmi. L'animale torna uomo nell'anima, ma resta animale nei gesti e affascina e impaurisce la povera Mina che comincia a crescere. Dracula si danna addolorato e scende in mezzo a noi allucinato.
Ogni tanto gira le pupille a destra e sinistra, comunque. Eh eh eh…
Difficile fare chiacchiere nell'intervallo, troppo scombussolati. Qualche commento lo fa Graziano, in sala, dicendo che lo spettacolo gli piace moltissimo e approva le scelte registiche. Ovviamente apprezza Vittorio.
Il secondo atto comincia in relax. L'assenza di Vittorio dal palco per oltre venti minuti rende lo spettacolo più godibile nel suo insieme. Mi piace molto Van Helsing, che trovo abbia una bellissima voce e dei brani certo molto fortunati. Continuo ad amare Lucy che è fantastica, da applauso immediato nell'invocazione disperata che fa ai due dottori che litigano tra loro dimenticandosi momentaneamente di lei.
Bellissima la sua gestualità sulle scale. Altro motivo per non scegliere la prima fila: i ballerini in piedi davanti coprono completamente la scena. Scelta assolutamente discutibile.
Torna in scena Mina e non ha più niente della bambolina ottocentesca del primo atto: adesso è una donna straziata che vuol capire, ma si sente sopraffatta dagli eventi. Bello il suo dialogo con Van Helsing.
E riappare lui.
In un crescendo di emozioni si scivola rapidamente, troppo rapidamente, verso il finale. Il finale emozionante come non mai, sconvolgente come non mai, al punto che…
La ribalta finale, gli applausi, il tributo giusto e doveroso.
Dracula.
L'ultima.
P.S. però ci sarà il tour...