I Promessi Sposi, debutto nazionale 18 giugno San Siro

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grazia++
view post Posted on 19/11/2011, 15:22




Un paio di articoli... :D

I PROMESSI SPOSI: un capolavoro d'eleganza.



E’ stato presentato come uno dei migliori musical italiani, richiesto persino a Broadway, “non ha nulla da invidiare alle produzioni americane”.

I Promessi Sposi (sottotitolato “Opera moderna dal romanzo di Alessandro Manzoni”) regia, testi e adattamento testi di Michele Guardì è davvero un kolossal del genere musicale.

Le scenografie di Luciano Riccieri, i costumi di Alessandro Lai, le musiche di Pippo Flora, la consulenza agli arrangiamenti di Sergio Cammariere e l’orchestrazione e direzione di Renato Serio, senza ombra di dubbio fanno di questo spettacolo il frutto ben riuscito di un lavoro lungo e accurato e ogni settore merita di essere menzionato.

Continui cambi scenografici, pannelli imponenti come nel teatro d’Opera, dinamici come nei musical del West End londinese o di Broadway più moderni, si integrano con le videoproiezioni in un connubio classico/moderno raffinato e accattivante mai stucchevole né eccessivo.

Costumi dettagliati. Lo studio dei colori e dei modelli denotano una profonda ricerca storica, così come i gioielli scelti e realizzati da uno dei più grandi maestri orafi delle dive cinematografiche:, Gerardo Sacco) e luci attente (firmate Marco Macrini) diventano sulla scena un quadro ben bilanciato e dinamico. E ancora gli oggetti, tavoli, prigioni, festoni, non c’è niente che non si muova o che non prenda vita nelle mani dei danzatori.

Quasi tre ore di musica e colori, di ritmi incalzanti intervallati da quelli più romantici, belle coreografie contemporanee e originali (forse a tratti troppo difficili per il livello del corpo di ballo) realizzate da Martino Muller. Insiemi convincenti, rappresentano un popolo partecipe e coinvolto direttamente nella storia. Festoso, arrabbiato, combattivo e triste a seconda degli eventi storici. Ma comunque sempre ben dosato con la storia e i personaggi.

La Regia di Michele Guardì è attenta, presente. L’occhio di un “padre” accorto, che cresce un figlio con dedizione – e non potrebbe essere altrimenti per uno show che ha avuto 12 anni di “gestazione” - . Così come splendidamente sono stati maneggiati i testi originali di Alessandro Manzoni. Materiale scottante, che Guardì riesce a semplificare e mettere in musica senza perdere nessuno dei passagi salienti né della poesia che l’originale conserva in sé.
L’Addio monti, la presentazione della Monaca di Monza, la morte di Cecilia, la conversione dell’Innominato e molti altri sono i momenti di grande pathos, che culminano nell finale in cui una pioggia catartica spazza via la peste e la malvagità dei cattivi. La Peste porta a compimento quella giustizia che Renzo vorrebbe farsi da sé e la mano benevola di Dio guida il resto nella giusta direzione "perché Dio non toglie mai una gioia ai suoi figli se non per una maggiore" (A.Manzoni).

Probabilmente troppo frettolosa solo la conversione di Don Rodrigo, che in maniera tempestiva e quasi immediata, si redime ai primi cenni di una Lucia disperata. Per il resto tutto è ben definito. Ogni personaggio, carattere, emerge con chiarezza, i lche renderebbe questo spettacolo un’ottima lezione propedeutica alla lettura dell’opera originale di Manzoni anche per i più giovani.

Le voci sono tutte eccellenti, nessuna esclusa. Lucia (Noemi Smorra), un usignolo sebbene non troppo espressiva, Renzo (Graziano Galatone) dolce e determinato, La Monaca di Monza (Rosalia Misseri), carnale ed emozionante, l’Innominato (il bravissimo Vittorio Matteucci sempre presente nelle grandi produzioni – lo ricordiamo in “Notre Dame de Paris”) e Don Rorigo, l’ormai affermatissimo Giò Di Tonno, entrambi interpreti sapienti e commoventi e non ultima, Chiara Luppi, una Perpetua che però emerge nell’altro ruolo, quello della Madre di Cecilia, commovente nel suo assolo con la bimba morta di peste tra le braccia.

Ancora in scena al Gran Teatro di Roma fino al 27 novembre e poi in tournée in tutta Italia, ci auguriamo che questo splendido prodotto possa approdare davvero a Broadway aggiustando solo di poco il tiro.

http://www.teatro.org/rubriche/danza/i_pro..._eleganza_30711

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I PROMESSI SPOSI OPERA MODERNA:arte a trecentosessanta gradi


nov 18

Pubblicato da miriamtocci

Roma, Gran Teatro - Domenica 13 novembre 2011

Il più grande romanzo della letteratura Italiana, scritto da Alessandro Manzoni nel 1800 (1840 in pubblicazione definitiva) diventa fruibile oggi in modo nuovo, attraverso il Musical.

Un cast eccezionale di cantanti/attori e splendidi ballerini sempre in scena, a ripercorrere la storia d’amore fra Lorenzo Tramaglino e Lucia Mondella con le splendide musiche di Pippo Flora e la sapiente regia di Michele Guardì.

Una chiave di lettura visiva, moderna, che fa apprezzare con rinnovato piacere un’opera che ha segnato profondamente la nostra cultura, dove il vecchio e il nuovo si rincorrono continuamente in una scelta voluta come nel romanzo, a cominciare dalla primissima scena.

Sul palco tutta la compagnia, persino i macchinisti, le truccatrici e le sarte che aiutano gli attori a vestirsi davanti a specchi da camerino teatrale. I cantanti ripassano i brani, il Maestro d’armi (Renzo Musumeci Greco) esegue prove di duello con Don Rodrigo, mentre Gertrude, Renzo, Lucia, il Conte Attilio e i Bravi si immedesimano nei personaggi, regalando al pubblico un assaggio di parole e musica che avvolgeranno la sala di lì a pochi istanti.

Un inizio forte e delicato a un tempo, che appare come un omaggio alla grandezza dell’ autore Alessandro Manzoni, quasi a dire: Ecco, da parte tutti noi, dedicato a te.

Quanta rabbia mista a passione nel motivo che Don Rodrigo prova, rivolgendosi a Lucia: [cit.“ Tu mi scoppi nella mente, tu mi scoppi nelle vene, un amore senza leggi, senza regole e catene…”]

La forza di alcuni dei valori su cui è imperniata tutta l’opera sembra essere racchiusa qui, in poche frasi: l’amore, il potere, la giustizia che può essere manovrata, distorta, adattata all’arroganza, sottoposta alla violenza, infangata dalla superbia. Don Rodrigo non parla di vero amore ma di capriccio, passione, dominio [cit.“ Le ragioni dell’amore, sconosciute ai prepotenti”] così gli fa eco il coro che rappresenta la gente semplice, il popolo che crede in un sentimento puro come quello provato dai protagonisti, gente semplice che si difende con un’ unica arma contro l’arroganza dei Signori: la fede che vince sopra ogni cosa, speranza più forte del desiderio di vendetta.

Dopo questa premessa dal forte impatto scenico, comincia la magia: “ Ti ho cercato….Ti ho aspettato…” un duetto in cui Renzo e Lucia (Graziano Galatone e Noemi Smorra i primi attori) esprimono l’intensità del loro amore in un leit motiv che nei due atti tornerà a ricalcare il sentimento dei giovani protagonisti in momenti diversi, segnati dalla gioia di veder presto realizzato un sogno, dalla disillusione, dalla nostalgia, dal rimpianto e infine dal ritrovamento di un’estasi che sembrava perduta.

Esilarante la figura di Don Abbondio (un bravissimo Antonio Mameli), sia nel brano “ Non s’ha da fare”con il Griso (Vincenzo Caldarola) e un Bravo (Lorenzo Praticò), sia con la Perpetua (Chiara Luppi), figurina emblematica di donna devota, goffa e chiacchierona.

Intensa la rappresentazione dell’incubo di Don Abbondio, perseguitato anche nel sonno dai Bravi. Saltano da ogni parte, quasi lo calpestano e gli ripetono di trovare aiuto e rassicurazione proprio nella persona che ha meditato l’intrigo: Don Rodrigo ( un Giò di Tonno che riempie la scena con voce potente e piglio leonino), il ragno che tesse la tela vischiosa nella quale il prelato si trova irrimediabilmente incastrato, come una preda.

“ Viva la sposa” è il brano della festa, la festa con cui le popolane celebrano Lucia in uno stretto dialetto lombardo. Un tripudio di colori, un coro gioioso di ballerine dalle movenze sinuose a riempire il palco.

“ Giustizia … Giustizia…” fa eco ai festeggiamenti interrotti da Renzo con la notizia degli impedimenti alle nozze. Raggelante e rabbiosa la presa di coscienza di Agnese , la madre di Lucia,(un’intensa, sempre eccezionale, Brunella Platania) sull’impotenza della povera gente davanti agli uomini di legge,ai prepotenti, in barba al principio per cui tutti nasciamo liberi e uguali.

A dimostrazione di ciò, l’incontro di Renzo con l’Avvocato Azzeccagarbugli (il bravo Cristian Mini), la cui bilancia della [ cit. “Ratio et non nequitia”] cadrà rumorosamente dalla parte del piatto di Don Rodrigo.

Si susseguono momenti toccanti che colpiscono gli spettatori come dèja-vù.

Frà Cristoforo(con la grande voce di Christian Gravina) confessa gli spettri del suo passato da assassino e la sua redenzione. Cerca quindi un approccio ragionevole con Don Rodrigo per poi arrendersi al sotterfugio: la fuga dei promessi verso Monza e Milano.

L’ “ Addio ai Monti” di Renzo, Lucia e Agnese strappa al pubblico le prime lacrime di commozione mentre si allontanano su una barca dai loro luoghi di nascita per inseguire una giustizia difficile, lontana, già divorati dalla nostalgia.

Sempre attuale l’assalto ai forni, quasi una premonizione del Manzoni su quelli che sono i corsi e ricorsi storici dove, seppur con modalità diverse, il “popolo” si ritrova nei medesimi momenti di impasse.

L’incontro con Gertrude (affascinante interpretazione di Rosalia Misseri), la Monaca di Monza, è uno dei più toccanti in assoluto. La suora chiamata “Signora” ricorda se stessa da piccola, la sua vita distrutta da un destino imposto, pilotato, mai desiderato. La scena è ambientata nel chiostro del convento in un giardino pieno di rovi, dove un grande albero spoglio torreggia come uno scheletro. Un’atmosfera ossessiva, cupa, in cui fa la sua comparsa Gertrude bambina stringendo fra le manine una bambola.

Ne “ La Bambola col Velo” la piccola racconta la sua voglia tenera di giocare sognando di vestire abiti da principessa e poi l’incubo – che torna come uno spettro- di ritrovarsi fra le mani la promessa di una se stessa adulta, ingabbiata, celata per sempre dietro la grata della clausura, coperta e mortificata da un abito nero che la fa apparire vecchia, non più bella. La frase: [cit.“i tormenti ti hanno fatto…”]straziante, pronunciata da una voce di bimba, fa a pezzi il cuore. Gertrude si è fermata lì, la sua vita è finita lì, quando da piccolina è stata messa di fronte alla realtà di non poter avere sogni, speranze, una vita.

Unico raggio di sole un amore segreto, quello con Egidio (interpretato con voce splendida dal bel Enrico D’Amore) [cit. “ uno straccio d’amore alla notte rubato…”], il peccato in nome del quale la Signora si farà convincere a lasciar uscire Lucia da sotto l’ala protettrice del convento.

La figura dell’Innominato (interpretato come sempre magistralmente da Vittorio Matteucci) e poi il rapimento di Lucia, sono altri momenti di forte impatto scenico. L’Innominato viene rappresentato come un’anima nera sulla quale aleggiano pensieri malvagi come brandelli di oscurità. Tra lui e i suoi tenebrosi bravi, il Nibbio.

A rischiarare quella tenebra l’aura dell’amore puro e della fede di Lucia, che da tormentata diventa incarnazione del tormento per l’Innominato. Grazie a lei, il vuoto in cui si è perso viene riempito da un sentimento: la pietà verso una povera donna innocente.

“Un Uomo Niente”, è il brano con cui l’Innominato esprime tutta la sua disperazione, anelando alla morte come unica fonte di salvezza per la sua anima nera.

L’uomo senza nome sta per togliersi la vita quando il popolo in festa lo distoglie, introducendolo alla salvezza vera: l’incontro con il Cardinale Borromeo, l’incontro con quella Pace che è consolazione per i figli del Signore.

Sulle note di “Solo il Silenzio” la scena emozionante dell’abbraccio fra l’oscurità e la luce di Dio.

Struggenti le scene sugli appestati, in particolare: “ La madre di Cecilia”. Chi non ricorda questa storia nella storia, toccante già fra i banchi di scuola. Sul palco compare una donna (la voce calda di Chiara Luppi) che con l’aggressività di una leonessa difende fra le braccia il corpo della figlioletta morta, straziata dalla peste. Cerca di tenerla a sé il più possibile, paga i Monatti perché non gliela strappino via: vuole sistemarla lei stessa sul carro della morte, con cura straziante e attenzione, come se quella veste bianca in cui è avvolta la piccina fosse l’abito della festa. Il grido sul finale della canzone, mentre il carro si allontana, strappa le lacrime al solo ricordo: [cit. “ Cecilia, bambina mia…Figlia, portami via…”]

Si susseguono gli eventi fra “ Il Lazzaretto” e “ Il Pane del Perdono”, simbolo che porta Renzo a rinunciare alla vendetta,facendogli provare compassione per un Don Rodrigo ormai consumato dalla peste, livella beffarda che non fa distinzione fra aguzzini, potenti e arroganti, e vittime, povera gente.

Sulle note di “ Padre Nostro” l’invocazione alla fine della peste e la liberazione dei Figli di Dio attraverso una pioggia salvifica che lava via il male, il dolore e i peccati, lacrime del Padre in nome del quale la Fede trionfa, la Giustizia trionfa, l’Amore trionfa.

Come in apertura, tutta la compagnia è sul palco.

http://miriamtocci.wordpress.com/2011/11/1...sessanta-gradi/
 
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solly60
view post Posted on 19/11/2011, 19:46




Che belli! Grazie ++! :wub:
 
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view post Posted on 21/11/2011, 11:57
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Vitto-fun

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Eccomi!
Mamma mia, che astinenza, era quasi un anno che non rivedevo Vittorio ed un suo spettacolo, ieri sera quando ha cominciato a cantare io ho iniziato a piagere per l'emozione.
Dunque: ma il GT in un posto più raggiungibile, no? Vabbè, con i mezzi pubblici la pomeridiana era fattibilissima, ma non oso pensare come si possa arrivare/tornare dallo spettacolo serale.
Il teatro ieri pomeriggio era proprio pieno. Certo, non da tutto esaurito, ma mi ha fatto molto ma molto piacere vedere i pullman di spettatori e le scolaresche.
Credevo d'essermi sbagliata io, ma a quanto leggo le scenografie sono state ridimensionate davvero, però non intaccano la bellezza dello spettacolo.
L'inizio: io lo preferivo com'era prima, con la precedente entrata in scena dei personaggi, ma è una cosa su cui si può tranquillamente soprassedere. I ragazzi li ho trovati tutti cresciuti sia a livello di voce che di interpretazione, mi hanno convinto sia Brunella che Rosalia...anzi, Rosalia m'è piaciuta proprio tanto, mentre ho trovato ancora più straziante la piccola Andrea.
Unico neo: ho sentito la mancanza di Calamai nel ruolo del Griso, forse perchè ormai ci avevo fatto l'abitudine, mentre ancora mi convince poco la morte di don Rodrigo (che però ha una voce... :rolleyes: ).
Vittorio è Vittorio, per cui per lui rischio di non avere parole e di volerne trovare mille, sempre magnifico, commovente ed emozionante.
 
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Hilary_Phantom
view post Posted on 21/11/2011, 22:19




Ieri, appena tornata dallo spettacolo, volevo scrivere un commento, così, di getto. Ma appena mi sono messa con le mani sulla tastiera, non ho trovato nulla da scrivere.
E' stato assolutamente fantastico.
Il secondo musical dal vivo della mia vita, ed è stato meraviglioso.
Veramente, non so cosa dire.
Era la prima volta che ascoltavo Giò dal vivo, e sono rimasta stupita, davvero bravissimo, a dir poco.
Graziano è più alto di quanto pensassi, quando mi ci sono avvicinata per fare la foto, mi è passato per la testa solo "Mi sento bassa" :lol:
Christian è bravissimo, ha due occhi bellissimi, trapassano. Rosalia, scusate, ma è più forte di me, non mi piace. Molto meglio nella Monaca di Monza che in Tosca, però bho...la sua voce, non riesce a convincermi. Noemi dolcissima, la sua voce mi piace tanto, Antonio Mameli simpaticissimo, Don Abbondio era decisamente il suo ruolo.

Ma quando sale Vittorio sul palco, sparisce tutto il resto, c'è solo lui. Riesce a catalizzare tutta l'attenzione su di lui, nel teatro non volava una mosca. E' lui, è Vittorio, non c'è un aggettivo per descriverlo, ho rinunciato a trovarlo.

Inserite meravigliosamente le coreografie, si sentiva che mancavano.

Assolutamente stupendo!! :love:

P.s. Dite che senza prevendita, li trovo un paio di posti in piccionaia per il 27?
 
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view post Posted on 21/11/2011, 22:36
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Vitto-fun

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Ma c'eri anche tu?
Avrei voluto conoscerti!
 
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Hilary_Phantom
view post Posted on 21/11/2011, 22:43




Si! Stavo in prima fila al settore C! Tu dov'eri??
 
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view post Posted on 21/11/2011, 23:14
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Vitto-fun

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Fila C, quella a metà teatro.
Ma alla fine sono corsa sotto al palco, stavo giusto sotto al momento dei saluti finali. :)
 
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Giankarla
view post Posted on 22/11/2011, 01:59




Grazie, a tutte!
@ Ilaria: aspettavo solo l'allungamento della firma!! :lol:
 
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view post Posted on 23/11/2011, 10:49
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Vitto-fun

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Ilaria, mi sa che ero giusto dietro di te durante la foto, accanto a Solly! :lol:
 
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Hilary_Phantom
view post Posted on 24/11/2011, 15:55




Ora sono a quota 6, mi sa che mi fermo :lol: Anche perché, inizia a riconoscermi (domenica scorsa mi ha riconosciuta, forse perché mi aveva visto allo stage di lunedì scorso)... Quest'altra domenica (che ho confermato e oggi mi prendo i biglietti) avrà ancora la mente troppo fresca, perché io abbia il coraggio di chiedergliene una settima XD
@Kia ecco, ci siamo incrociate, ma non ho realizzato, lì per lì! Sarà per la prossima volta, dai :)
 
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- simo -
view post Posted on 1/12/2011, 14:48




qualcuno di voi sa qualcosa per genova? ancora non si è deciso nulla? ma non saltera' mica la data?????!!!!!!!!!!
 
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grazia++
view post Posted on 1/12/2011, 21:05




CITAZIONE (- simo - @ 1/12/2011, 14:48) 
qualcuno di voi sa qualcosa per genova? ancora non si è deciso nulla? ma non saltera' mica la data?????!!!!!!!!!!

Non è poi così improbabile, purtroppo! Al momento, comunque, non si sa nulla. :(
 
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IbanezBlackmore
view post Posted on 1/12/2011, 21:12




CITAZIONE (grazia++ @ 1/12/2011, 21:05) 
CITAZIONE (- simo - @ 1/12/2011, 14:48) 
qualcuno di voi sa qualcosa per genova? ancora non si è deciso nulla? ma non saltera' mica la data?????!!!!!!!!!!

Non è poi così improbabile, purtroppo! Al momento, comunque, non si sa nulla. :(

:( Speriamo lo spettacolo abbia luogo lo stesso allora....

Qualcuno di voi sarà a Milano per la data a marzo?
 
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•Josè;
view post Posted on 4/12/2011, 15:34




MERAVIGLIOSO!
Non c'è altra descrizione adatta! Non so cos'altro dire!
Ho avuto lo stomaco in subbuglio per tutto lo spettacolo!
Mi è piaciuto tutto!
E sono stati tutti meravigliosamente..."bravi"! xD
Christian sopratutto, sentirlo cantare da vicino è una cosa spettacolare! (infatti mia mamma se ne è innamorata xD)
Rosalia con "La Bambola col Velo" mi ha fatto proprio commuovere! Anche "Il Buio della Notte" è stato emozionante come "Il Lazzaretto". De "La Madre di Cecilia" non ne parliamo proprio,Chiara è stata bravissima! Ma alla fine è stato TUTTO emozionante!
E' stato bellissimo anche il fatto che al "Padre Nostro" finale c'era la pioggia sul palco e si sentiva anche la pioggia (vera) che piccchiava sul tendone del Palapartenope! *_*
I Ballerini sono bravissimi,ci sono certe coreografie che mozzano il fiato!

Eh..Vittorio,che si può dire di lui che nonsia già stato detto? E' veramente splendido in ogni movimento,espressione..in tutto! Ma alla fine si sà,Vittorio è Vittorio! *-*

Forse l'unica pecca,che però non c'entra nulla con lo spettacolo..erano le sedie,scomodissime!!!! >_< Infatti ho un bel mal di schiena!
 
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wondercog
view post Posted on 5/12/2011, 10:08




Beh Milano è un must, ci mancherebbe pure :lol:
 
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261 replies since 19/6/2010, 12:00   6350 views
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