Resoconto, atto II
Ero attenta, anzi attentissima, ma rilassata e tranquilla, come uno studente sicuro di non essere interrogato. Invece….“Ora voglio sentire Annalisa”.
Ho strabuzzato gli occhi, sono diventata di colpo rigida e ho cominciato a tremare: ma tremare davvero!
Credo di aver provato la stessa sensazione solo quando il prof di chimica (nell’unico anno delle superiori in cui si studiava quella materia) mi chiamava alla cattedra, ed io ero sempre totalmente impreparata.
Gloria mi ha incoraggiata e mi ha detto di andare.
E’ doveroso ora fare un preambolo:
io amo cantare, ho sempre cantato, ogni giorno, in ogni momento della mia giornata canto, ma da quando “son diventata grande”, lo faccio sempre quando so che non mi ascolta nessuno o quasi.
Ricordo la prima canzone: potevo avere sì e no 3 anni e mi era caduto il primo dentino da latte.
Mio fratello maggiore, per consolarmi, si era seduto al bordo del letto e mi ha cantato una nuova canzone allora: “Generale” di Francesco De Gregori.
Mi chiese di memorizzare il testo e di cantarla insieme a lui; poi ci siamo esibiti in famiglia.
Dopo quella performance, sempre in famiglia al matrimonio dei miei zii (a circa 4 anni), sono stata costretta ad esibirmi in pubblico con “mi scappa la pipì”
Scuole elementari: in tutte le recite, io cantavo.
Al teatro dell’oratorio: prima esibizione canora con “papaveri e papere”, poi non ricordo per quale motivo ho dovuto cantare al microfono anche “Smooth criminal” di Michael Jackson.
…non vorrei rendere il racconto troppo personale e troppo lungo, ma volevo farvi capire quanto, da sempre, il desiderio e la voglia di cantare hanno fatto parte della mia vita.
Per farla breve, crescendo il canto è diventato una cosa “intima” e, precisamente dal primo cd che ho acquistato con la mia paghetta: 1988, Massimo Ranieri in “perdere l’amore” e tutte le cover.
Non potete immaginare quanto sia stata presa in giro dai miei coetanei per quell’acquisto e quella scelta: solo perché non avevo comprato il cd di Ramazzotti, o di Barbarossa che tutti avevano…
Così è cominciato l’imbarazzo e quando cercavo di cantare quelle canzoni a casa, chiudevo la porta della mia camera. A quel punto tutto quel che cantavo, doveva essere una cosa mia e di nessun altro.
Da allora poche, anzi pochissime, esibizioni in pubblico (ricordo che in villaggio ho cantato Margherita di Cocciante, La Canzone Del Sole di Battisti e Più su di Zero, perché costretta!)
In ogni caso, da quando possiedo una macchina, canto solo lì e, addirittura, mi registro.
Le Vitto-trasferte (per i vari km) mi hanno dato la possibilità di impegnarmi e di migliorare la mia voce (e non sto scherzando), mentre guido.
Se la canzone è impegnativa e voglio registrarla, mi fermo in una piazzola di sosta e canto.
Da sempre quest’arte è la mia valvola di sfogo: pensate anche che ho perso la mia cadenza tipicamente barese con le vocali chiuse, per cercare di imitare alla perfezione i vari cantanti.
Vittorio e la sua voce baritonale mi hanno spinta a cercare e a provare “tonalità” (non so se il termine sia esatto) che non avevo, eppure...
Credetemi di queste cose non ne ho mai parlato con nessuno!
Fine preambolo.
….Vittorio: “Ora voglio sentire Annalisa”.
Al Mito non si può dire di no e, dopo il secondo invito, mi sono alzata dalla sedia e l’ho seguito.
Da quel momento in poi credo di essere caduta in “trance”. Anzi, non credo, ero in trance!
Sono un tipo chiacchierone, estroverso, faccia tosta e chi più ne ha più ne metta… ma davanti a quel “Prof” divento l’esatto opposto. E poi dovevo cantare non solo di fronte ad un pubblico, ma con Lui al fianco.
Dunque, Vittorio: “Cosa canti?”. Non lo sapevo, mille testi e mille canzoni mi sono venute in mente in quel momento ma non ne ricordavo neanche una in particolare.
Vedendo il mio imbarazzo ha raccontato ai presenti cosa siamo riusciti a fare il Natale scorso per il Vitto raduno: il nostro cd.
A quel punto la canzone da cantare era decisa: Non guardarmi, ma questa volta versione Vittorio e non Pfm.
Ho chiuso gli occhi e l’ho fatto, ripensando ai suoi insegnamenti. Mi sono stupita anch’io del risultato. Un netto miglioramento in effetti.
Grazie a Maria ho guardato il filmato della mia interpretazione: non ho dato il massimo per via dell’emozione e per aver cantato a “cappella” cosa che di solito non amo, ma credo di averla cantata come mai prima.
Che Vitto-emozione!!!! Che Vitto-esperienza ho vissuto ieri.
A chi non ha mai assistito ad uno stage del Mito: ve lo consiglio, così scoprirete che diamante puro e raro abbiamo “a nostra disposizione”.
Nel viaggio di ritorno, come sempre in macchina, ho riprovato un pezzo che cerco di imitare da mesi: "La voce del silenzio" di Ranieri. Credetemi, è venuto benissimo!!!!
E quindi:
Grazie Gloria per il tuo affetto, la tua dolcezza e la tua simpatia e
Grazie Vittorio, con tutto il mio cuore.
Annalisa
Edited by Anly- - 13/11/2006, 00:59