Ieri sera che bella sera…
Vittorio finalmente dalle mie parti, è più facile coinvolgere qualche amico... Solo due, ma va bene, la soddisfazione è comunque grande e aumenterà alla fine di questa serata...
Il locale è carino, la voglia di rivedere e risentire Vittorio in versione jazz con i suoi amici è coltivata oramai da un anno, fin da quell’ultimo giovedì al Q in cui mi ritrovai tutta sola a vivere quell’emozione diversa da quelle che ci dona nelle versioni più consuete.
L’auto di Gabry fuori, eh già, non poteva mancare. Nel locale luci soffuse, ad un tavolo riuniti i musicisti con Vittorio a cena (non oso disturbarli se non salutando con la mano), in un tavolino a lato splendide come sempre Gloria e Gabry, poi arriva Davide. Scambio due chiacchiere, poi raggiungo i miei amici. Ho voglia di essere lì stasera, l’ho ritrovata finalmente…
Inizia. Il concerto è un continuo duettare tra Gianluca e Giuliano con inserimenti dei Davide. La tromba e il flicorno di Gianluca per me sono sempre un’emozione, ogni volta la pelle s’increspa e le sensazioni sono bellissime. Giuliano è in grande serata, galvanizzato come non mai… Sono davvero fantastici…
Pezzi scritti da Gianluca e Giuliano, uno più bello dell’altro, uno più emozionante dell’altro. Non ho scritto i titoli, avrei dovuto, il primo di Gianluca era semplicemente fantastico, per non parlare poi del tango in versione jazz di Giuliano, per arrivare ad un Bossa Express dedicata alla dolcissima Silvia e terminata con le mani dei musicisti che battevano la clave stupendosi e divertendosi di quello sviluppo, a quanto sembrava, imprevisto. E il pubblico si univa al gioco...
Gianluca annuncia la guest star, Giuliano si sposta dal piano elettrico al pianoforte a coda che rende ancora più angusto lo spazio di quel già angusto palchetto, sale Vittorio, codino, sorriso trascinante e immancabile gesso. Due parole con i musicisti per decidere l’inizio…
Non canta, improvvisa… Su un tema che, perdonatemi, non ho identificato, Vittorio fin dalla prima nota non fa che improvvisare nella più genuina tradizione jazz, lasciando poi gli spazi alle improvvisazioni dei musicisti, e ai continui scambi molto giocati tra loro … Peccato, peccato davvero non ci fosse un occhio bionico ieri sera…
E poi Estate, Fly me to the moon, The man I love, Summertime… Attendo My funny Valentine, da subito ne avevo scorto lo spartito sul pianoforte, quelle tre parole in alto erano ben intuibili dalla mia posizione, arriva, eccola, bella, intensa, vissuta come dovrebbe essere ogni canzone e come Vittorio fa sempre meravigliosamente…
Le ho sentite in altre occasioni, queste canzoni, ma qui, con le improvvisazioni di Gianluca con la sua tromba emozionante, con quel pianoforte che sembra vivere sotto le dita sbrigliate di Giuliano, con gli scambi continui con il Davide batterista e il Davide bassista, beh, qui queste canzoni assumono una connotazione diversa, c’è una ricchezza straordinaria e la voce di Vittorio sembra ancor più meravigliosa, sembra poter dare ancora di più, sempre di più. L’emozione è grande, nuova, il loro divertirsi come se stessero suonando nella cantina della zia per il puro piacere di stare insieme è palpabile e visibile. Arriva tutto, arriva come sempre più che mai un’emozione grandissima, indescrivibile a parole.
Che ho letto tutta negli sguardi rapiti dei miei amici…
E negli applausi da ovazione dei presenti…
E nei sorrisi soddisfatti di questi ragazzi che ci danno e si danno così tanto con la loro arte…
Buona emozione
lori
P.S. per qualche momento ho temuto che le galline padovane si fossero trasferite a Vicenza... Orrore
P.P.S. Vittorio, un po' meno raramente, si può? Che so invece che una, due, tre volte l'anno?