Devo dire la verità: ho passato due giorni faticosi ma irripetibili e meravigliosi.
Non mi aspettavo niente di particolare. Conosco gli stage di Vittorio, sono tutti belli, tutti entusiasmanti, ma mai mi sarei aspettata una due giorni così!
Vittorio è un immenso insegnante.Vittorio catturava i nostri sguardi e la nostra attenzione completamente.
Conquistava. In modo assoluto.
Tu lo vedevi lì, al centro del ridotto del bellissimo Teatro Comunale di Gubbio ( una deliziosa bomboniera che fa venire voglia di far teatro pure a chi non ce l'ha mai avuta) circondato da una trentina di ragazzi che non si perdevano neanche un'alzata di sopracciglia del Maestro.
Ecco, sì, Maestro (Lisi,potrebbe essere una valida alternativa al "Mito" che non ti piace) E' difficile raccontare un "Maestro". Un Maestro che ti dice la verità nuda e cruda sul mondo dello spettacolo, ma che lo fa con, negli occhi e in tutto il suo essere, un amore e una passione che ti lasciano senza parole. Un "Maestro" che ti racconta se stesso e la sua esperienza di 25 anni, che ti racconta la sua gavetta ( tanta!!!! tantissima!!!!), le sue delusioni e i suoi successi e che, lo vedi da come lo dice, dà ad ogni singolo avvenimento un grandissimo valore formativo.
Un Mestro, sì, ma con spirito giocoso.
Il secondo giorno il seminario si è trasformato in laboratorio. Vittorio godeva come un pazzo perchè i ragazzi, ( bravissimi!!!!) rispondevano sulla stessa lunghezza d'onda. Bastava un suggerimento, una parolina, un gesto del Maestro e tu vedevi trasformarsi i loro numeri, in pezzi di bravura.
Saltava agli occhi, in maniera evidentissima il talento registico di Vittorio: fantasioso, immediato, efficace.
I ragazzi lo seguivano rapiti. Ogni tanto mi giravo e vedevo la faccia di qualcuno che sembrava dire: "ma è un mostro!!"
Un ragazzo (mi perdonerà, non ricordo il suo nome) porta "Luna" da NDP.
La canta in stile Setti.
Vittorio gli dice: non imitare, falla tua, troviamo una motivazione e cantala a modo tuo.
Creano un piccolo palcoscenico, un tavolaccio e una sedia ( d'epoca!!!) e quel ragazzo comincia a cantare. Cosa abbiamo visto? Non un ragazzo che cantava alla Setti, ma Gringoire nel suo angolo sudicio che guarda la luna cercando l'ispirazione per una poesia. Una magia!
Tra l'altro io ho fatto una foto proprio nel momento della costruzione della motivazione... ditemi voi se la luna non c'era! (continua...)
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