Ieri ho passato una serata piacevolissima. Era tanto che non sentivo Vittorio cantare: gli avvenimenti, i problemi e i dolori degli ultimi mesi mi hanno fatto sicuramente assaporare con particolare gioia i diversi momenti dello spettacolo, e in special modo del nostro Vittorio. Mi ha fatto uno strano effetto vedere i funs entrare e raccogliersi nel foyer del Sistina: non ci ero mai andata neanche con Spooky o altri funs romani. Non avevo alcuna aspettativa sullo spettacolo, in fondo sono andata più per vedere Vittorio su
questo palco che non per la situazione generale, ma mi sono piacevolmente ricreduta. Ho apprezzato l'alternanza attore/cantante per un medesimo ruolo, così mi sono potuta godere tranquillamente Renato Cortesi, ottima voce narrante e, ovviamente, la
sua controparte canora. La storia aveva diversi punti in cui poteva cadere nello stucchevole e non era ricca di alti e bassi, ma è stata invece egregiamente condotta, con piccole aggiunte che mantenevano costante un certo interesse da parte dello spettatore. Ho trovato un pò di confusione iniziale e non ho collocato bene alcune canzoni, così come non sono riuscita a comprendere il significato dei parallelepipedi rossi alle estremità del palco. Ma le parti recitate erano molto scorrevoli, Bernadette era davvero dolce senza risultare melensa, ed anche gli altri erano ben coordinati mantenendo una certa fluidità di insieme. Lalo è stato bravissimo in un ruolo perfettamente adatto al suo temperamento, e ha ricevuto un largo consenso più che meritato; ma anche Graziano mi ha colpito positivamente: mi è piaciuto soprattutto il suo intenso ma non esagerato entusiasmo per questo lavoro, è bello vedere qualcuno che crede così fortemente in un progetto, senza passare in primo piano ma lasciando lo spazio e ringraziando sentitamente chi ha permesso che il tutto potesse prendere forma e diventare reale. Poi Vittorio. E' entrato sul palco ed io ho visto realizzarsi un piccolo desiderio: vedere Vittorio esibirsi sul palco del teatro Sistina, del "mio" teatro, che ho tanto amato e tanto amo, con alti e bassi, con gioia e malinconia, con soddisfazione e talvolta arrabbiatura. Quel prezioso palco ha ospitato finalmente il 'mio' Vittorio, ed anche se era solo una porzione del palco a disposizione per Bernadette, lui era lì, ed io guardavo le tende, dai tipici colori sistiniani, i palchetti laterali, poi spostavo lo sguardo su Vittorio, sui riflettori in alto, e il pensiero volava a quel magico giorno in cui sono salita sul palco del Sistina e ho guardato la platea, e vedo ora Vittorio proprio nello stesso punto, e la sua splendida voce che riempie questo spazio storico. L'ho visto alzare gli occhi e assaporare la vista intera del teatro, ho tentato invano di immaginare quali potessero essere i suoi pensieri, la sua emozione, ma, sicuramente, potevo sentire distintamente la mia, scandita da una commozione che mi ha permesso di cogliere e fissare questi momenti nella memoria. Il secondo tempo è stato emotivamente più tranquillo, Gabry aveva scritto che Vittorio avrebbe cantato solo una canzone, quindi aveva già concluso il suo intervento, ma quando Cortesi stava terminando il suo pezzo finale ho pensato a quanto sarebbe stato bello se lo spettacolo fosse terminato con un brano cantato, invece che recitato: ed eccolo lì, inaspettatamente Vittorio rientra sul palco e canta. Stavolta l'emozione era dominata, e ho assaporato la magia di Vittorio, del suo modo di interpretare un brano, vivendolo, esaltando l'emozione insita in esso, e rendendo prezioso ogni suo momento. E' stato bellissimo!
Spero di poter rivedere presto Vittorio e sentirlo cantare anche più a lungo, ma il sogno del Sistina è ormai mio, tutto mio, ed è diventato, da una magica realtà, un ricordo unico.
A Vittorio vorrei fare mille complimenti, che i suoi rimproveri mi hanno impedito di portare a termine (!!!), i migliori auguri di un sereno Natale...e vorrei potergli dimostrare che la domanda che mi ha posto ha una risposta sicura, e non può essere che quella.
AUGURI!!
Shyan