| Kia, mi raccomendo, ora leggi un poco alla volta...
Vittorio è un mago. La magia di venerdì sera è stata trasportare un angolo di Napoli nella quiete un po' torpida della pianura veneta. Non è mancato nulla, sia nella realtà che nell'illusione. La realtà era la luna luminosa e la volta stellata, le canzoni di sempre modulate nella dolcezza dell'antico dialetto, il profumo del mare che aleggiava sulle pietanze, 'a cammesella e' Pulecenella indossata con la solita eleganza da un Vittorio sempre attento ai particolari: ho notato i sandalini quasi inesistenti che spuntavano dai pantaloni neri, un tocco di perfezione. Infatti se avesse indossato le scarpe l'effetto sarebbe stato falso e ridicolo, mentre così la sua figura ha acquistato naturalezza e leggerezza, muovendosi al ritmo della musica come un magico folletto, autentica incarnazione della malinconica spensieratezza partenopea. Tutto il resto era illusione, l'illusione dello spettacolo contemplato con la ricchezza delle emozioni: c'era una bionda sirena vestita di bianco,nordica Partenope con i capelli fluttuanti come alghe illuminate dal sole, una cozza abbarbicata saldamente alla sua sedia, proprio di fronte al mitico cantore, accompagnata da un polipetto che allungava i virtuali tentacoli dei suoi occhioni sui posteriori delle fanciulle in fiore che servivano ai tavoli e tanti muti pesciolini a bocca aperta, emersi dalle onde per gustare il fascino della musica....anche un raro esemplare di squaletto ricomparso dopo tanto tempo nelle acque tranquille del golfo mistico. Illusione era il rumore del mare suggerito dallo sciabordio della piscina azzurra alle nostre spalle,come la sabbia cosparsa di sassi che ci ha accolto all'ingresso ma la più bella realtà è stata la musica e soprattutto la voce di Vittorio, impegnato in una appassionata rievocazione della tradizione napoletana, un percorso affascinante che ha reso viva con l'immediatezza dell'interpretazione la sequenza di brani che chi possiede il suo cd conosce bene. Mago, Vittorio? Certo, ha cantato Maruzzella e ci hanno servito il tonno..... Mago perché ha fatto sì che le galline per una volta tacessero, assorte ed ammirate. C'è stato però un galletto che ha fatto una richiesta fuori luogo: una canzone in italiano e prontamente il mago ha sciorinato un paio di citazioni che hanno sottolineato l'ineleganza e la tristezza di alcuni canti popolari veneti...chi possiede il senso dell'ironia ha capito. Però con la sua naturale disponibilità ha acconsentito a cantare in italiano e ci ha invece proposto una canzone in inglese, anche se l'italiano è arrivato lo stesso nella spensieratezza allusiva di Casablanca. La magia, scaturita tra la parentesi iniziale di un incavolato gnomo avvolto dall'intrico di fili elettrici che non volevano funzionare, prese, riduttori, pc, casse, microfoni e quella finale di un sorridente viaggiatore della musica col suo pesante bagaglio da caricare in macchina, naturalmente con sirena al seguito, souvenir affascinate di una bella serata, la magia,ripeto, si è dissolta nel brusio dei nottambuli assiepati fuori o dentro la piscina e nel solito rituale dei saluti, questa volta resi più allegri da una promettente prospettiva per l'immediato futuro. Arrivederci in Toscana!
Francozza
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