Come ha già scritto Daniela, sabato sera abbiamo avuto la fortuna di riuscire ad entrare nell’auditorium, visto che alcuni degli invitati avevano rinunciato: peggio per loro!
Avevo deciso, anche se all’ultimo momento, di passare il weekend in buona compagnia (in questo periodo ne ho davvero bisogno); se non fossimo riuscite a trovar posto sarebbe stata comunque l’occasione per una bella cena tra amici: in ogni caso mi si prospettava quindi un piacevole fine-settimana.
Certo che, considerata la qualità dello spettacolo, sarebbe stato davvero un delitto non assistervi: l’unico difetto è stato.. la brevità! Intendiamoci, Vittorio e Stefania hanno cantato per più di un’ora, ma io sarei stata lì a sentire tutta la notte, il tempo è letteralmente volato! Avete visto i video di Pier e quindi le mie parole sono probabilmente superflue; provate a moltiplicare per cento quello che avete provato solo guardando le immagini registrate e potrete avere la misura dell’emozione che ho provato assistendo dal vivo alle interpretazioni di questa grande coppia.
Il repertorio ha contribuito alla magia della serata. Ho ascoltato canzoni bellissime che non avevo mai (o quasi) sentito cantare da Vittorio: ancora dopo tanti anni (e sì che dovrei saperlo!!) mi stupisco della sua capacità di entrare dentro ad ogni singolo pezzo, di farlo proprio e di riuscire a trasmettere al pubblico tutto quello che prova. Ho avvertito proprio a livello ‘fisico’ la forza ed al contempo la delicatezza, la malinconia e la gioia che scaturivano dalla voce di Vittorio accompagnata dal suono del pianoforte (magnifica Silvia, mi è piaciuta moltissimo: brava, brava, brava!). Più volte mi son venuti i brividi, più volte il cuore ha come ‘saltato’ un battito (non so come descrivere questo tipo di sensazione), più volte ho avvertito un groppo in gola: per tutta la durata del concerto non c’è stato altro spazio che per musica ed emozione, tutto il resto è scomparso. So che può sembrare eccessivo, ma per me è stato così e, a giudicare dall’entusiasmo e dal gradimento del pubblico, probabilmente non solo per me.
Vittorio può cantare tranquillamente anche brani lirici: lo fa con tale trasporto ed immedesimazione che, per me, ne escono arricchiti rispetto alla loro classica interpretazione fatta dai cantanti d’opera (per quanto mi riguarda,
e questa è un’opinione da profana, non avverto quel senso di distacco che tante volte percepisco in chi canta con impostazione lirica, tranne in rari casi).
E lucean le stelle mi ha tolto il fiato, ma anche tutti gli altri pezzi (
Balla mia Esmeralda,
Caruso,
What a wonderful world …) sono stati bellissimi, per non parlare dei duetti. Prima di eseguire Voce ‘e notte l’ha ‘tradotta’, leggendola come una poesia, facendo sì che anche chi non capiva il napoletano potesse comprendere appieno il testo; non vi dico come l’ha cantata..
Sì, sabato siamo stati davvero fortunati!
Mi scuso se non sono riuscita a scrivere due righe prima, ma ho davvero pochissimo tempo: si capisce anche dalla forma non proprio impeccabile con la quale ho scritto, la fretta non aiuta. Spero però che chiudiate un occhio..