VITTO-FUNS IN THE WONDERLAND.
Che corse e che stanchezza!!! Però, come sempre… mi sono divertita un mondo…
Milano-Belluno è un bel viaggio, tante ore di treno ma ne è valsa la pena!
Incontro Grazia in stazione e insieme prendiamo il treno diretto a Padova dove ci aspetta Daniela per continuare il nostro lungo viaggio.
Arriviamo a Belluno, città deserta, cerchiamo il nostro albergo e cominciano le nostre avventure…. (a volte mi chiedo se sono io che faccio accadere certe cose…).
Ci danno la stanza, ci indicano il piano… la stanza è l’unica senza il numero indicato sulla porta…
Troviamo la porta, infilo la chiave, la porta si apre e nella stanza ci sono valigie e scarpe (per fortuna non c’erano le persone!)
Torniamo sotto e la signora sale tutta sbigottita, controlla, torna alla reception e ci porta la chiave giusta e il numero della nostra stanza…
E’ proprio l’albergo del cappellaio matto! (era il suo nome…e ora si capisce anche il perché!).
L’albergo è molto carino, una bella stanza con due letti matrimoniali (noi eravamo in tre) e una di noi (non sono io) inizia a divagare con la mente…
Un po’ di riposo prima di andare dal Titolare ci vuole… quindi…buon riposino!
Arrivano le 18.30 circa e usciamo, andiamo verso il centro e il teatro è vicinissimo al nostro albergo. Entriamo in biglietteria e sentiamo che stanno provando.
Facciamo un giretto per cercare un posto dove mangiare e più tardi torniamo al teatro che sta per aprire. Incontriamo Sop e Loretta, Mauro e Sofia e il Titolare che arriva dopo poco ed entra a mettersi il pigiama rosso.
Il cambio di ubicazione per lo spettacolo fa tardare il suo inizio di più di mezz’ora con la gente che cominciava a brontolare sulle poltrone. I posti non coincidevano e le maschere hanno dovuto far sedere tutti secondo la loro piantina modificata.
Ecco, comincia lo spettacolo. Ecco Vittorio con la sua voce potente e la sua intensità espressiva di sempre. Le emozioni volano, la sua voce arriva allo stomaco. Stavolta mi sono accorta di quanto Giuda sia in scena anche se non deve cantare. Guarda da lontano le scene, magari stando in un angolo del palco, come se spiasse la situazione, con le sue facce un po’ compiaciute, un po’ sospette, un po’ spaventate, un po’ arrabbiate. Espressioni che continuano a cambiare, come solo Vittorio riesce a fare.
Gesù non mi ha convinta la volta scorsa e non mi ha convinta nemmeno stavolta. C’erano note troppo alte e troppo tenute che non riusciva a fare, poca espressività a parte verso la fine dove si vedeva il suo dolore. Bravi Pilato, Erode e uno dei sacerdoti. Nel film ricordavo che i sacerdoti avevano timbri molto diversi tra loro, cosa che in questo musical hanno inserito solo ieri. Su Chiara e Marco non si può dire nulla: bravissimi.
Il pubblico è stato molto, molto freddo per tutta la durata dello spettacolo ma alla fine c’era tutto il teatro in piedi e questa è stata un’enorme soddisfazione.
La scena più bella dello spettacolo di ieri sera è stata quella dove Giuda canta “Jesus Christ Superstar”: una macchia rossa in mezzo ai ballerini bianchi! (Vitto, sei troppo forte!)
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Lo spettacolo finisce, usciamo dal teatro chiedendoci da che parte usciranno gli artisti visto che c’è più di un’uscita. Ci appostiamo come bravi fUns, ed ecco uscire Vittorio che ci saluta, scambia due parole e va via.
Anche noi torniamo verso il nostro albergo mentre comincia a piovigginare…
Ciao, Vittorio! Spero di rivederti presto!
…e grazie, come sempre, della bellissima giornata che mi hai fatto trascorrere!