Questo resoconto necessita di più puntate…scrivere tutto in un unico momento è impossibile.
GIORNO 1: IL VIAGGIO
Sono in ferie dal mio lavoro estivo e visto che Rimini è piena di gente ho deciso di andare dai miei genitori che erano sul lago di Garda. Così, insieme a mia sorella siamo partite per raggiungerli.
Giovedì sono partita da lì, pronta psicologicamente ad un lungo viaggio percorrendo mezza Italia… Il treno da Desenzano era alle 9.37. Mi sveglio al mattino dicendo a mio papà di non svegliarsi all’alba per accompagnarmi in stazione e che avrei preso l’autobus (non ho la casa a Desenzano ma in un paesino vicino). Appena sveglia sento come dei tuoni in lontananza e dentro di me mi chiedo “non saranno mica tuoni?”. Il cielo nero, nuvoloni neri sopra di me…passano 5 minuti e…comincia il diluvio universale!!!
Acqua, goccioloni, vento, lampi e tuoni!!! Vedo mio papà che si alza e guardando fuori dalla finestra capisce al volo la situazione e si offre di accompagnarmi alla stazione. Saliamo in macchina, in giro per le strade pochi temerari, la strada nemmeno si vedeva talmente era forte la pioggia…
Arrivo in stazione, guardo il binario e, riparandomi al muro del binario aspetto il mio treno. Mentre aspetto comincio a sentire i vari annunci di ritardo ma fortunatamente il mio treno non viene annunciato ma…arriva in ritardo di qualche minuto.
Con l’ansia del cambio a Padova, parto.
Passa il capotreno per il controllo dei biglietti e gli dico che ho un treno diretto a Roma. Lui mi guarda e serenamente mi risponde che i treni che effettuano la tratta Venezia-Milano e viceversa, sono tutti in ritardo programmato dal 1 al 31 agosto per lavori su un binario a Peschiera e che avrei perso la coincidenza, tanto, ce n’è uno ogni ora!!!
Io comincio a innervosirmi (per dirlo gentilmente…).
Entriamo in stazione a Padova e vedo il mio treno che parte al binario di fianco… ritardo di 20 minuti, giusto il tempo del cambio…
Vado alla biglietteria chiedendo di mettermi il timbro per prendere l’altro treno causa ritardo del treno precedente e mi dicono di andare all’assistenza clienti.
Vado all’assistenza clienti dove trovo una signora di una maleducazione assurda che trattandomi a pesci in faccia mi dice che il timbro lo può mettere solo sulla stampa del biglietto, cosa che io non avevo perché con la prenotazione tickletess non è obbligatoria visto che bastano i codici. Gli spiego che non ce l’ho ma che posso darle i codici mandati via sms ma lei non ne vuole sapere anche perché il mio biglietto ha l’offerta del 15% e non è possibile effettuare cambi. Lì non ci ho più visto perché non è stata per causa mia che ho perso il treno, bensì per causa di Trenitalia! Niente da fare… la risposta finale è stata quella di andare a rifare il biglietto o pagare la differenza sul treno e che ci penseranno i suoi colleghi a farmi pagare.
Esco dall’ufficio, trovo il primo addetto sui binari e gli chiedo, incavolata nera, cosa posso fare. Lui gentilmente mi dice di rivolgermi alla polizia ferroviaria al binario 1 e di farmi fare da loro un visto con cui poter salire sull’altro treno.
Vado dalla polizia, gli spiego tutto, loro mi danno ragione al 100% rimanendo allibiti dal comportamento dell’impiegata all’assistenza clienti ma mi spiegano che loro non possono fare nulla perché queste sono cose interne di Trenitalia. L’unica cosa che possono fare è chiamare il capotreno del treno per Roma e spiegargli la cosa. Chiamano e mi dicono di salire sul treno però di farmi vedere subito dal capotreno e dirgli che sono la ragazza che ha fatto chiamare dalla polizia e di tornare all’assistenza clienti per farmi certificare il ritardo del treno precedente.
Torno all’assistenza clienti dove, litigando, riesco a farmi mettere un timbro con la spiegazione del ritardo del treno.
Arriva il treno, vedo il capotreno, mi avvicino e intanto arriva un poliziotto e l’impiegata dell’assistenza clienti che sbraitando come una gallina comincia a dire al capotreno che ho un biglietto del 15%, che non è possibile fare cambi, insomma…che sono in torto io! Io rispondo che la causa non è mia ma di Trenitalia, che ho perso il treno per un ritardo e che non intendo pagare né multa né differenza. Il capotreno mi guarda e mi dice, sempre maleducatamente, che loro cercano di far rispettare le regole e che Eurostar e Alta Velocità appartengono a due aziende differenti. Cosa? A quel punto ero davvero arrabbiata e gli ho risposto che entrambe rispondono a Trenitalia e che quando acquisto i biglietti gli acquisto entrambi sul sito di Trenitalia! Rimasto senza parole, mi fa salire.
Arrivo a Bologna, cambia il capotreno, mi chiede il biglietto e mi dice che ce l’avevo solo fino a Bologna!!! Rispiega di nuovo tutto ma questo è molto gentile e comprensivo che capisce la faccenda e mi fa il biglietto fino a Roma.
Arrivo a Roma con un ora di ritardo… Lì ad aspettarmi c’è Laura…
Ovviamente, il mio ritardo, ci ha fatto perdere la coincidenza per Salerno. Andiamo alla biglietteria dove aspettiamo un ora esatta in coda per sentirci rispondere di andare all’assistenza clienti che è dall’altra parte della stazione e il nostro treno parte dopo 10 minuti!
Il treno è già al binario e decidiamo di cercare subito il capotreno. Dopo aver sfoggiato tutte le nostre doti attoriali da tragedia napoletana, questo capotreno ci fa salire e così alle 19.30 arriviamo a Salerno.
Taxi in direzione Vietri ed eccoci in hotel alla bellezza delle 19.50.
L’hotel è molto carino, la nostra camera ha un terrazzo enorme sul mare. Già subito vedendo quel panorama ti passa tutto quello che fin’ora hai passato: uno splendore.
Tempo di riposarci un pochino, andiamo a cena che si svolge nel solarium dell’albergo, all’aperto. Direttamente da quel punto c’è una scala che porta dentro il paese. Facciamo un giretto per il paese, che scopriamo essere caratteristico per le sue ceramiche. Ci sono negozietti di ceramica ovunque e anche sui muri dei palazzi molti quadri in ceramica bellissimi. Già che siamo lì e, dopo aver fatto tutto un sali e scendi, su e giù per le stradine, andiamo a vedere dov’è la Villa Comunale dove il giorno dopo ci sarebbe stato il concerto di Vittorio. La villa è splendida e, percorrendo delle stradine si arriva a un piccolo ma bellissimo anfiteatro. Studiamo la posizione migliore per l’indomani, camminiamo sul palco dove camminerà il nostro Mito
e poi torniamo verso l’albergo dove mi addormento stremata appena tocco il letto.