Ce n'è voluta di pazienza, ma... il primo incontro con il Titolare

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Elisabetta87
view post Posted on 21/3/2012, 23:05




Ciao a tutti!
Mi dispiace aprire una discussione solo per questo, mi sembra un po' megalomane, ma ci tengo a condividere con voi le emozioni della bellissima settimana appena trascorsa, in cui ho visto :cart17: ben tre volte!
Posto un mio resoconto della tappa torinese dei PS: è lo stesso che ho pubblicato su fb, con la differenza che qui ho ulteriormente ampliato le parti in cui parlo del Titolare (che già la faceva da padrone) e ho leggermente accorciato il resto.
Buona lettura se cercate un romanzo con cui occupare un po' di tempo!

CAPITOLO 1: Mercoledì sera allo spettacolo

I mesi di attesa del loro arrivo, visti da qui, mi sembrano passati in un batter d'occhio, anche se ricordo bene che mentre li vivevo non la pensavo così.
Adesso che sono qui, tutto della mia città mi sembra più bello.
Il fatto di andare a tirocinio e al lavoro mi sembra strano, come se fosse Domenica per tutta la settimana.
Ogni volta che faccio un caffè mi viene voglia di tirare fuori le tazzine buone, quelle dipinte a mano, come se avessi ospiti.
Mentre attraverso la grande Piazza Castello, il cuore di Torino, mi chiedo se ci siano passati anche loro poco fa.
Mi sembra troppo bello per essere vero. Adoro l'Opera moderna in tutto, ma è inutile nascondere che la mia trepidante attesa è in gran parte per il Titolare.
L'ho già visto dal vivo due volte: come Scarpia nel 2004 e come Innominato nel 2010. Ma mai come Vittorio. Non mi sono mai trovata faccia a faccia semplicemente con lui. E' strano, troppo strano nutrire tanta ammirazione e affetto per una persona di cui non ho mai incrociato lo sguardo.
E così arriva il Mercoledì sera, il momento di andare allo spettacolo.
Siamo posizionati in una delle ultime file della platea, ma visto che il teatro è piccolo e raccolto siamo ancora piuttosto vicini al palco.
Non mi bastano gli occhi e le orecchie per ammirare in pieno le musiche, i visi, i passi di danza, i gesti, i costumi, e le voci. Dio, quelle voci.
Le avevo già sentite dal vivo tutte, eppure tutte mi hanno profondamente colpita, e continuerebbero a farlo anche se tornassi a teatro altre mille volte. Sono talmente stupende che in alcuni momenti oso pensare che i cantanti, e Noemi in particolare, siano migliorati dall'ultima volta che li ho visti, anche se avevano già raggiunto la perfezione prima.
Le modifiche rispetto al primo allestimento rendono secondo me lo spettacolo se possibile ancora più bello.
Sembra davvero che la perfezione non abbia mai fine. Coreografie, trovate sceniche, gesti, intonazioni, piccoli dettagli rendono ogni istante infinitamente toccante.
Sento come se fossero miei lo struggimento di Agnese che lamenta le ingiustizie e le disuguaglianze subite dalle donne, il rimorso di Padre Cristoforo che racconta il suo passato, la paura di Don Rodrigo che si sente vicino alla morte... tremo come una foglia al grido imperioso di “Taci!”... mi faccio piccola piccola dentro alle parole “Dio che cercate vi ha toccato il cuore” cantate pianissimo dalla voce più potente che io abbia mai sentito... aggiungo i miei sospiri al pianto di Gertrude adulta che si confonde con i lamenti della sua voce di bambina...
Per quanto sembri incredibile visto che conoscevo già lo spettacolo, la fine mi coglie di sorpresa: così presto?
Nell'attimo di buio prima dei saluti finali faccio con le gambe quello che ho fatto con il cuore per le due ore e mezza precedenti, cioè mi avvicino velocemente al palco, e per non disturbare la visuale di chi mi è dietro mi inginocchio nel corridoio accanto alla prima fila, pentendomi di non essermi messa dei pantaloni.
Ballerini e cantattori mi si parano davanti a circa due metri di distanza, e questo è davvero troppo.
A piazzarsi proprio di fronte a me è Daniele: cerco di raccogliere il suo sguardo, ma lui canta con aria compita guardando dritto davanti a sé. Escono Brunella, Chiara, Enrico... il mio proposito di scattare un foto a ognuno nel momento in cui si inchina sfuma miseramente dopo due o tre tentativi: tremo troppo, escono talmente mosse che non ne vale la pena.
Mi limito ad applaudire e a godermi da vicino tutto ciò che da lontano non avrei potuto cogliere: la lucentezza di stoffe e di capelli, i visi dei ballerini, la parola “Grazie” che non sento ma vedo sulle labbra di Christian mentre si inchina, un urto involontario e un amichevole scambio di scuse tra Giò e Vittorio. Ma soprattutto, soprattutto le loro espressioni. Felicità, soddisfazione, stanchezza, gratitudine, consapevolezza di aver dato il massimo si mescolano sui loro visi in proporzioni diverse, ma sempre in modi che li fanno sembrare più belli che mai.
Per due volte escono e rientrano, arretrano ed avanzano, prima singolarmente e poi tutti insieme, disponendosi in ordine inverso.
In tutto questo tempo riesco a raccogliere gli sguardi di alcuni di loro, e l'emozione è grande.
Ma niente può dirvi cos'è stato, confido nel fatto che l'abbiate provato, il momento in cui ho incrociato per la prima volta lo sguardo del Titolare. Ha guardato giù giù, in basso proprio dov'ero io, e ha ricambiato con un sorriso tenero e stanco l'espressione di pura adorazione che mi sentivo dipinta in faccia.
Non riesco più nemmeno ad applaudire. Una foto poi, non mi ricordo nemmeno cosa sia. Io non ci sono più, sono solo occhi. L'unica cosa che sono in grado di fare è sostenere lo sguardo, per pochi secondi che si dilatano all'infinito, e non sono ancora terminati adesso mentre scrivo.
Dopo un po' il sipario cala definitivamente e io mi riscuoto: mi accorgo di essermi abbandonata con una spalla sulle ginocchia della signora in prima fila e la testa sul bracciolo della sua poltrona. Lei però si mostra molto comprensiva: “Sono bravi, eh?” mi dice, come a giustificare il cedimento dei miei muscoli dorsali di fronte a tanta arte.
Domani si lavora, per stasera si va dritti a casa.


CAPITOLO 2: Buon compleanno, Noemi!
Venerdì sera io e Anna decidiamo di andare al teatro per aspettare gli artisti dopo lo spettacolo: non abbiamo il biglietto, ma essendo il compleanno di Noemi le abbiamo preso un regalino (una borsetta con un logo di Torino e un bigliettino di auguri scritto su una cartolina) e vogliamo darglielo nel giorno giusto.
Così, verso le 23.30 ci avviciniamo alla porta posteriore del teatro e ci prepariamo ad un'attesa che immaginiamo lunga e stancante. La temperatura però è piacevole e primaverile.
Contrariamente a quanto ci aspettavamo, già dopo dieci minuti gli artisti cominciano ad uscire, tornati nei panni di loro stessi, senza una traccia di trucco di scena sul viso.
Con ognuno sono sorrisi, abbracci, parole di ammirazione e di un affetto nato dal potere dell'arte.
Per primo esce Daniele, reso velocissimo dai numerosi cambi di costume che deve fare durante lo spettacolo: ci presentiamo e scambiamo due parole amichevolmente prima di lasciarlo andare a cena.
Poco dopo esce la bellissima Rosalia, anche lei si ferma gentilmente a salutare i numerosi fans che nel frattempo sono arrivati. Finalmente posso dirle tutta la mia ammirazione, oltre che per la sua Gertrude, anche per la sua indimenticabile Tosca.
Rosalia non è ancora andata via quando esce Noemi, già carica di fiori. Ci aspettavamo che tantissima gente, anche tra i fans, l'avesse festeggiata, ma quando le diamo il nostro regalo sembra sinceramente meravigliata. Quanto è carina e dolce! Sembra quasi una bambina quando apre il pacco, ci ringrazia e ci abbraccia. Sono felice di essere riuscita ad incontrarla!
Mentre ci salutiamo e la lasciamo andare via con alcune amiche, vedo con la coda dell'occhio Vittorio in tutta la sua realtà. E' appoggiato al cofano del camion, circondato di persone che sembrano avere con lui un po' di confidenza. Ha tra le labbra una sigaretta ancora spenta, ma dopo poco la ritira senza averla fumata tanto è occupato a salutare gente: noi l'”assalto” glie lo diamo per il suo bene, non per infastidirlo, e prima della fine del tour avrà smesso di fumare XDXD
Mentre Anna mi dà di gomito credendo che io non l'abbia visto, con mia enorme sorpresa mi sento piena di un senso di tranquillità e quiete lontanissimo dall'emozione quasi violenta che mi aspettavo di provare.
Le parole “Vittorio, ciao. Finalmente ti conosco.” mi escono a voce eccessivamente bassa, come se mi sentissi dentro ad una bolla di sapone dove tutto è rallentato e ovattato, e che potrebbe svanire per un movimento troppo secco o un suono troppo forte.
Mentre mi porge la mano, io mi sono già sollevata sulla punta dei piedi e sporta in avanti per abbracciarlo. Il senso di tranquillità e quiete si fa assoluto, come nel primo riaffiorare della coscienza dal sonno nel sole di una domenica mattina già inoltrata. Lui dal canto suo sembra divertito più che sorpreso da tanta confidenza.
Parole che sembrerebbero naturali come “Complimenti” o “Ti ammiro” o “Sei il migliore” mi sembrano tutte inutili e superflue. Tutto quello che vorrei dirgli resta nel silenzio, l'unico suono che mi sale alle labbra è lo schiocco del bacio che gli poso sulla guancia prima di staccarmi.
Prevedendo che mi sarei sentita priva di parole come una bambina piccola, gli ho scritto una lettera. Mentre glie la consegno scambiamo due parole, parliamo di libri, Bianca ci scatta due foto, ma il tutto sempre come in un sogno, fuori dal tempo e con suoni attutiti.
Quando lui si allontana buona parte della gente si disperde: rimangono solo due o tre persone oltre a noi.
Dopo alcuni minuti escono insieme Brunella e Chiara con il simpaticissimo Alì! Anche dopo una serata di lavoro, sono di una solarità travolgente: ci parlano come se ci conoscessimo già, ed è bellissimo sentire che in un certo senso è così. Gli attori di vero valore come loro devono avere una tale conoscenza della natura umana, che sanno come in un libro aperto cosa passa nostro cuore di fronte alle loro interpretazioni. Attingono tanto generosamente da dentro loro stessi per dare vita ai loro personaggi, che ci lasciano vedere i loro sentimenti.
Sia da un lato che dall'altro, solo un velo di trucco, un costume e poche spanne di altezza del palco ci proteggono tutti dalla verità a cui la finzione del teatro mira.

CAPITOLO 3: Domenica pomeriggio allo spettacolo.
Per un'incredibile coincidenza, pur non avendo comprato i biglietti né insieme né in accordo, io e Anna siamo sedute vicino a Simone. E' bellissimo conoscere altri fans!
Lo spettacolo ricomincia: anziché essere meno emozionata per il fatto di averlo visto solo quattro giorni prima lo sono di più!
La mia storia d'amore si confonde ancora di più con quella di Renzo e Lucia. Si fa più ingombrante il desiderio di alzarmi dalla poltrona e danzare anch'io insieme ai ballerini. La voce di Christian preme più forte contro il mio petto, come se provenisse da fuori e da dentro allo stesso tempo.
Colgo più a fondo alcuni particolari, mi godo di più ogni momento.
Purtroppo, il termine dello spettacolo arriva anche questa volta, ma a differenza di mercoledì, finalmente la meritata standing ovation parte, a singhiozzi ma parte. E gli ultimi pigri si lasciano trascinare dal bacio che Renzo e Lucia si danno davvero, o fingendo meglio di quanto mi sembra possibile fare.
Quando le luci del palco si spengono, noi tre ci facciamo strada più in fretta che possiamo verso il retro del teatro, appena in tempo per salutare nuovamente Daniele.
E' una giornata grigia, ma ad un tratto sembra che il sole sia uscito dalla porta che dà sul corridoio dei camerini: è Christian che accoglie con un grande sorriso l'assalto dei fans, molto più numerosi di venerdì. Chiedergli una foto insieme, per non parlare di ottenerla, è veramente un onore che mi mette in soggezione.
Fallisce il tentativo di Vittorio di sottrarsi alla folla, che alla sua apparizione si fa più insistente. Mentre dispensa autografi e foto io attendo in disparte con assoluta calma, senza nulla da chiedergli e nulla da consegnargli, certa che mi riconoscerà, e così è.
“Volevo solo salutarti.” gli dico abbracciandolo quando l'assalto sembra finito.
Quanto sia profondo il nero dei suoi occhi posso vederlo solo ora, alla luce del giorno. Dio mio.
Lui mi dice di aver letto la lettera, mi ringrazia e la commenta. Gli ho scritto di come ho cominciato a seguirlo, di quanto mi abbia colpito, di chi sono, cosa faccio, cosa sogno nella vita e di come in tutto questo lui abbia avuto un'importanza nel tirare fuori il meglio di me. Gli ha fatto piacere leggerla, ci ha trovato qualcosa di interessante e ci soffermiamo a parlarne per qualche momento. Ma non posso tenermelo solo per me: la folla ricomincia a premere da ogni parte.
“Esprimiti ogni volta che puoi, perché è davvero bello e importante.” Conclude con uno sguardo pensoso, di un'autorevolezza quasi paterna.
Non finirei più di ringraziarlo.
“Fammi in bocca al lupo, e mi sentirò invincibile.”
“In bocca al lupo, e crepi anche!” Risponde rivolgendomi un grande sorriso e aprendo le braccia (ovviamente non invano :P)
Se quando gli ho dato la lettera mi sembrava di non aver tralasciato nulla di importante, ora mi sento sopraffatta da quante cose ancora vorrei dirgli, da quanto vorrei fermarmi ancora ad ascoltarlo. Mentre lo saluto mi accorgo che, stranamente, il mio cuore batte al suo ritmo normale, senza un colpo di troppo.
Tutta la fortuna che speravo di avere l'ho avuta, anche considerando il fatto che se lui non avesse dimenticato gli occhiali in camerino non sarebbe tornato a prenderli dopo essere uscito dalla parte opposta rispetto a dov'ero, e io non l'avrei più visto. Ho avuto più di quanto mi aspettassi. Posso chiedere a questa giornata ancora qualcosa? No. Ma arriva lo stesso. Ho l'occasione di salutare e farmi una foto anche con Enrico, Graziano e Giò! Uno più bello dell'altro!
Una spremuta al tavolo di un bar insieme ad Anna, Beatrice, Simone ed Emanuele dà modo a tutti di decantare l'emozione.
E' passato così poco tempo e tutti mi mancano già.
Grazie di tutto. Ho finito le parole!
 
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ManuelaP
view post Posted on 22/3/2012, 00:44




Questo è proprio Vittorio, quello che mi piace sopra ogni cosa: la sua umanità che ti spiazza ogni volta.
Grazie Elisabetta, hai fatto bene ad aprire la discussione, il forum serve a questo!!
Nel leggere mi sono sentita una bambinetta, con i luccichini negli occhi!!!!!! comm8jk Bello bello!!!!!


Manu
 
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Homer J Simpson
view post Posted on 22/3/2012, 13:33




Wow!!! Concordo con Manu!! Ho le stelline negli occhi...la commozione arriva...sapendo la meraviglia che è quest'uomo!!! Grazie per il resonconto!! Mi ha travolta! Mi sembrava di essere lì e mi fa pensare ancora di più alla voglia di rivedere Vittorio dal vivo e di persona soprattutto!! Spero accada presto!! La Vitto-Astinenza è dura!! TROPPO!!! Elisabetta grazie mille ancora per aver condiviso con noi le tue emozioni!! GRAZIE!!

^_^ :D
 
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molly1965
view post Posted on 22/3/2012, 19:06




.. grazie Elisabetta :D :D :D
 
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Dani64
view post Posted on 22/3/2012, 19:11




Grazie, Elisabetta!!!
 
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view post Posted on 22/3/2012, 20:26
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Vitto-folle

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Bellissima descrizione e soprattutto molto toccante :D Ammetto che provo una certa invidia nei confronti della tua calma, perché la prima che l'ho incontrato in carne e ossa ero un fascio di nervi (e lo sarei tutt'ora, se lo incontrassi adesso).
È strano pensare che una persona così dolce, umana, semplice e paziente possa in alcuni incutere tanta emozione e nervosismo (inteso forse come "paura", non so ben definirlo a parole :D); forse è per il fatto che nonostante questa sua semplicità di carattere, Vittorio sia una persona maestosa, degna di onore e rispetto, e davanti a tutto questo ci si può sentire un po' piccoli... Almeno, secondo il mio parere :)
 
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Elisabetta87
view post Posted on 22/3/2012, 21:28




Grazie a voi!!! Sono contenta che l'abbiate letto volentieri! :wub:


CITAZIONE (~Mewchan~ @ 22/3/2012, 20:26) 
È strano pensare che una persona così dolce, umana, semplice e paziente possa in alcuni incutere tanta emozione e nervosismo (inteso forse come "paura", non so ben definirlo a parole :D);
, e davanti a tutto questo ci si può sentire un po' piccoli... Almeno, secondo il mio parere :)

Hai ragione anche tu! Tra le emozioni che ho provato la calma coesisteva con la soggezione e il timore reverenziale che il Titolare mi ha sempre ispirato...
E mi sono sentita piccola piccola eccome!! Ma è stata una bella sensazione in fondo... :rolleyes:
 
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Elisabetta87
view post Posted on 23/3/2012, 09:52




Forse un'immagine può essere più efficace di troppe parole per dirvi cos'ho visto quando ho guardato negli occhi il Titolare, senza trucco nè costume nè palco, alla luce naturale...


Attached Image: Stelle

Stelle

 
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carmela1976
view post Posted on 23/3/2012, 10:20




Grazie Elisabetta ,sono sempre più entusiasta nel leggere i vostri resoconti e provo anche io un pò di sana invidia voi che avete più possibilità di me di incontrarlo... :cart06:
 
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ManuelaP
view post Posted on 23/3/2012, 21:16




CITAZIONE (~Mewchan~ @ 22/3/2012, 20:26) 
.. forse è per il fatto che nonostante questa sua semplicità di carattere, Vittorio sia una persona maestosa, degna di onore e rispetto, e davanti a tutto questo ci si può sentire un po' piccoli...

Sì, direi che più o meno vale anche per me! :love:
Ma infondo è proprio tutto questo sconvolgimento che mi fa capire quanto lo ammiro. Spero di non guarirne mai!


Manu
 
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Homer J Simpson
view post Posted on 23/3/2012, 22:43




Abbiamo la Matteuccite acuta e chi ci guarisce più!! :lol: :cart21: :lamp: :oscil: :head: :love:
 
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view post Posted on 23/3/2012, 23:02
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Vitto-folle

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CITAZIONE (Homer J Simpson @ 23/3/2012, 22:43) 
Abbiamo la Matteuccite acuta e chi ci guarisce più!! :lol: :cart21: :lamp: :oscil: :head: :love:

Ma chi vuole guarire?? :lol:
 
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Elisabetta87
view post Posted on 25/3/2012, 10:35




E il bello è che non è come la peste... puoi apparentemente guarire e poi riprendertela di brutto!!!
 
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Roby_99
view post Posted on 25/3/2012, 14:31




Non si guarisce da questa malattia,è incurabile!
 
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35 replies since 21/3/2012, 23:05   560 views
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