Ora ci provo… cerco di ricostruire tutto quello che ho vissuto ieri sera.
Pur essendo di Milano, a San Siro non ero mai entrata. Arrivo trafelata quasi all’ultimo momento, reduce da una gita di tutto il giorno e un fortissimo mal di schiena che non riuscivo a farmi passare…. Subito davanti al cancello 7 mi trovo con Daniela, Nicola, Grazia e Laura. Entriamo e pian, piano riusciamo a scorgere tutti i Vitto-funs sparpagliati tra il pubblico. San Siro è davvero enorme, continuava ad arrivare gente, alcuni vip, tra cui il nostro caro amico Zard…insomma in poco tempo lo stadio si riempie: platea, primo e secondo anello.
Davanti a noi il palco con in scena un pianoforte e tutti gli abiti di scena. La mia prima domanda è stata “cosa ci fanno gli abiti lì?”. Bene, l’opera comincia con tutti gli attori e i ballerini che entrano vestiti in borghese e sulle note del primo brano si vestono!
Comincia la storia ed è il momento di un duetto tra Renzo e Lucia.
Lei, con una voce splendida, un po’ troppo vibrata all’inizio, secondo me a causa di un po’ di emozione, a me è piaciuta molto. Brani con tonalità molto alte, fatti apposta per una voce dolce e soave come quella di Noemi.
Lui veramente molto, molto bravo, mi è piaciuto molto. Oltre alla voce ho apprezzato tantissimo la presenza scenica, l’emotività del personaggio che traspariva in ogni parola che diceva, il suo status, il suo ruolo. Mi ha molto emozionata.
Ed ecco entrare Don Abbondio, con i Bravi e Don Rodrigo.
Devo dire che inizialmente l’audio non era buono per niente, si faceva fatica a sentire le parole delle canzoni, le basi troppo alte rispetto ai microfoni degli artisti, poi la cosa è migliorata.
Don Abbondio non mi ha convinta, non mi è molto piaciuto anche perché non capivo quello che diceva e così anche Perpetua. Non so se per via dell’audio, ma non mi hanno passato molto anche se la scena catturava molto l’attenzione.
Don Rodrigo, voce potentissima, Giò è riuscito a rendere tutta la cattiveria di quel personaggio. A parte di brani molto ripetitivi all’interno dell’opera (canta quasi sempre la stessa aria cambiando le parole), mi ha lasciata a bocca aperta, per la diversità che ha saputo dare rispetto a Quasimodo, personaggio che un po’ ritrovavo in tutti i personaggi interpretati da Giò.
E poi Agnese, personaggio un po’ marginale nell’opera ma che ha saputo dare tutta la disperazione di una madre e del popolo.
Azzeccagarbugli… non l’ho molto inquadrato… ma Graziano con i polli in mano era proprio molto carino!
Frà Cristoforo e Cardinal Borromeo: Gravina bravissimo, mi è piaciuto tantissimo, molto più di quando faceva Frollo che non avevo apprezzato. Voce ben impostata e potente. Mi ha convinta più come Cardinale che come Frà Cristoforo, mancava, secondo me, l’espressività del personaggio, che nel romanzo manzoniano è invece molto accentuata.
La partenza di Renzo, Lucia e Agnese viene fatta a bordo di una barca che attraversa tutto il palco, molto stile Divina Commedia. Diciamo che ho ritrovato in molte parti questo tipo di stile, molte cose mi hanno riportata indietro nel tempo…
L’incontro con la Monaca di Monza…. Si lascia desiderare… io non ho capito molto le parole di quello che Lola cantava… ho capito poco, ma ho apprezzato la disperazione del personaggio. Ha cantato due brani molto lunghi che raccontavano la storia della Signora, secondo me anche importanti, ma che non mi hanno emozionata. Invece mi è piaciuto Egidio, molto calato nella parte.
Ecco, ecco Milano…. La grande macchina del Duomo… e la rivolta del pane.
Una nota di merito ai ballerini, veramente eccezionali. Un corpo di ballo formato da molti elementi, molto coordinati tra loro e praticamente sempre presenti in ogni scena. Molte scene erano ambientate in strada e, nell’opera, sono presenti parecchi balletti, tutti molto ben fatti e che rendono molto. A me sono piaciuti tanto ma non sono un’esperta e non posso giudicare tecnicamente ciò che ho visto.
La scena di Milano con il famoso Duomo scenografico in scena e un balletto fatto con le bandiera, chiude il primo atto….
E già qui… ero senza parole…ma ancora resistevo…
Secondo atto… qui sarò meno dettagliata perché ad un certo punto non ho capito più nulla!!! Ero troppo presa dall’emozione e dallo spettacolo!!!
Il secondo atto si apre con Don Rodrigo e il Conte Attilio e la scommessa sulla cattura di Lucia, poi di nuovo la Monaca di Monza che canta il suo tormento d’amore e Lucia che esce dal convento….ed arriva Lui… e da lì non ho capito più nulla!
Lacrime ed emozioni hanno preso il sopravvento…
Per tutto il primo brano, sullo sfondo sono stati proiettati i pipistrelli, stile Dracula. I ballerini che lo seguivano, vestiti di nero e con dei mantelli neri stile Tosca…insomma L’Innominato si sentiva a casa sua…
Io non ho parole per descriverlo, più delle altre volte mi mancano…
Un’interpretazione degna di premio Oscar per il teatro. La disperazione e il tormento di quest’uomo che ti entrano nelle vene, nello stomaco, negli occhi, nella gola…insomma ti entra dentro e non hai scampo, anche se tenti di trattenerti o di non farlo entrare non ce la fai, lui è più forte. Mamma mia…io stavo male… L’incontro con Lucia, il tormento, il richiamo della morte, le parole tra lui e la sua prigioniera, la sofferenza, la conversione, il silenzio, la libertà… mi mancava il fiato e non ce l’ho più fatta, sono partita… Quando Vittorio è apparso alla finestra del suo castello, si è alzato un boato dal pubblico (e non siamo stati noi), cosa che con gli altri non è successa. Comunque un’interpretazione così struggente e disperata io non l’ho mai vista. Col cavolo che l’Innominato è un personaggio secondario… a parte che è lui che gira la storia ma poi con Vittorio che lo interpreta diventa il personaggio principale. In pochi brani è stato capace di mettere sul podio questo personaggio.
E in mezzo a tutta questa tempesta emotiva… la madre di Cecilia… un’interpretazione da brividi… da brividi!!! Già dal romanzo è una delle parti più tristi e commoventi…vederla a teatro è ancora più forte. Già quando ha cantato il brano durante la presentazione dell’opera in Duomo ero rimasta scioccata, vedere proprio tutta la scena è stato molto commovente. Bravissima Chiara, una padronanza del personaggio ottima in tutti i suoi aspetti. Anche lei, con un unico brano ha saputo darmi molto di più di chi di brani ne ha cantati un po’.
E ancora… la peste, il lazzaretto, la disperazione della gente, il ritrovo tra Renzo e Lucia e il Padre Nostro finale con la pioggia purificatrice che scende sul palco… forse non ho reso… sul palco pioveva… da due pezzi di scenografia nasce come una fontana, non un gioco di luci…esce acqua vera che bagna i due lati del palco… ma non poca… tanta… insomma si capisce che sono rimasta a bocca aperta?
La scenografia: tre “palchi” ruotanti che costruiscono i vari ambienti. E poi, cannoni che sparano tipo fuochi d’artificio…già avevo fatto un salto, figuratevi in teatro che botto fanno!
I saluti finali emozionanti come non mai. Tutto lo stadio in piedi, applausi interminabili, tutti gli artisti sul proscenio, alcuni con dei sorrisi alcuni con qualche lacrima. Già dalla platea, girarmi e vedere San Siro tutto in piedi che applaude è un'emozione fortissima...non posso pensare vederlo dal palco...
Ah… dimenticavo il ciuchino del segretario… bello, vero sul palco insieme a Don Abbondio…
Spero di avervi dato un assaggio di quello che è questo spettacolo, della sua grandezza, delle sue emozioni.
Correte, correte, correte…
Correte… a vederlo!
Un ringraziamento a Vittorio e un saluto visto che non è riuscito a fermarsi nemmeno un attimo. Grazie per le emozioni, grazie per il tuo nuovo personaggio e tanti, tanti complimenti!
N.B.: il 30 giugno con il settimanale Oggi, uscirà il cd completo dell'opera, registrato ieri sera!!!
Edited by puffettaerika - 19/6/2010, 13:43