| Ieri sera grande show al Gran Teatro di Roma. Con la forza donatami dalla profonda ammirazione per questo artista mi sono recata in teatro con insolito anticipo, a causa di un incontro che non ha poi avuto luogo...e sono stata due ore mezza influenzata in piedi, attendendo più che mai l'inizio dello spettacolo. Piacevole però l' arrivo dei folli in trasferta, con Lorella ed Elisabetta in primis: sono contenta che sia riuscita a venire senza dover attendere che lo spettacolo arrivi all'Arena. Poi Loretta con le figlie Laura e Francesca...e Sop, con il quale ho rimediato una delle mie più colossali figuracce...ma la famiglia al completo ha deciso di assistere allo spettacolo, e questo mi ha procurato un grande piacere! Dentro al Teatro ritrovo Hanjalou, la Blackfamily e Massimo con la moglie e gli amici di Padova: devo ammettere che il nostro incontro con loro non è stato casuale; ricordavo che sarebbero venuti ieri ed una volta dentro li ho proprio cercati... Inutile spiegare a parole il piacere di rivedere Gloria ristabilita, alla quale mi sono presentata con una faccia stravolta e lei mi ha risposto con una sana risata: mi mancava il sorriso di lei. Prendiamo posto e mi prende un colpo perchè mi sento uno straccio, ho le gambe febbricitanti, la testa pesante e a mala pena riesco ad applaudire. Ma l'ingresso di Vittorio in scena è stato particolarmente atteso: dalla posizione leggermente laterale in cui mi trovo non sono costretta a voltare di molto il capo come di solito, e Dracula mi compare quasi di fronte, dal lato opposto del palco. Quanto mi piace vedere Vittorio che entra subito in scena, anticipandomi la sua presenza, ma le cui prime parole sono quell'"Io risorgerò" che mi lascia ogni volta senza fiato, ed ogni volta rimango interdetta quando esce di scena. Ho sempre bisogno di qualche momento per riprendermi. Ieri mi ha lasciato davvero confusa: nonostante non fossi al meglio e in alcuni momenti ho avvertito quasi disagio ad essere lì, la voce di Vittorio mi è penetrata dentro come una forte scarica a dirmi:"Io sono Dracula, non distogliere la tua attenzione da me: guardami." Ed io l'ho guardato, l'ho ascoltato, l'ho seguito, e quanto mi è piaciuto, quanto mi ha preso, coinvolto, trascinato nella sua realtà, nel suo mondo, nella sua visione delle cose. Mi piace vedere Vittorio sul palco, maestoso e possente, la sofferenza sul suo volto è impressionante, la tristezza dei suoi sguardi lascia un segno dentro, che speri potrà rimarginarsi, ma ogni volta non ne hai la certezza. L' accenno di un sorriso accattivante mentre trascina Lucy mi ha spiazzato, la corsa quasi animalesca con cui le si avventa sopra e la delicatezza con la quale la morde, non celando la forza che tale azione provoca in entrambi: un contrasto perfettamente riuscito. "Non guardarmi" mi fa proprio male, so quel che deve dire e spero che non lo dica, che qualcosa questa volta possa cambiare, ma la passione delle sue parole e l'infelicità della sua posizione sono taglienti. E' un pezzo che amo ma che mi scombussola completamente: e Vittorio è incredibilmente bravo a rendere ogni minimo dettaglio, ogni piccola sfumatura. Ed ecco che il mostro disperato scende fra il pubblico: ho raccolto le forze ed applaudito energicamente, non potevo non completare la sua immensa bravura con un debole ringraziamento. Colgo il breve intervallo per riposarmi e riprendermi, ed ecco che vengo ricatapultata nella realtà di Londra e nel mistero di Dracula. La sua presenza si avverte, ma la sua figura non si vede, ecco che Seward viene sconvolto dalla cruda constatazione della macabra realtà, che viene posta la parola fine ai tormenti della povera Lucy, che Mina avverte ed ammette il suo tormento interiore. E non valgono le parole e il tentativo di Van Helsing, Dracula è lì, come sempre, a portare a compimento il suo desiderio...com'è sereno con Mina, questo grande uomo che si è distinto in passato ora è quasi innocente di fronte a lei, contrastato dalla tenerezza dei suoi sentimenti e dall'orrore del suo essere. Vittorio ha magistralmente riportato in scena tutto questo, ed ho avverito i suoi movimenti, la sua tensione, la sua sofferenza nella constatazione che il futuro non potrà che essere uno, e solo quello. Mi piace immensamente quando esce dalla bara alzando le mani prima di intonare "Un destino di rondine", e il suo trasporto in quel brano è totale. Fortunatamente la ragazza che interpreta Mina regge la scena, che potrebbe venire irrimediabilmente compromessa per uno squilibrio da una parte. Vittorio la caccia, la porta a sè, la trascina nel suo dolore, ed io sono completamente coinvolta nel loro destino, nel destino di un Conte, di un uomo...nel destino di LUI. Muore questa volta nuovamente rivolto verso la luce, non verso il pubblico, e sono, come loro, sfinita. E mi ritrovo sotto il palco a cercarlo, a cercare il suo sguardo, il suo sorriso, la sua voce. Sto cercando Vittorio, che mi ha trasmesso tanto, anche troppo, e che mi ha tenuto col fiato sul collo facendomi provare quello che lui voleva, e senza alcuno "sforzo" mi sono lasciata guidare da lui, dalla sua storia, dal suo tormento, dalla sua interpetazione: anche questa sera Dracula è oramai dissolto, ed io, con gli occhi colmi di ammirazione, applaudo VITTORIO.
Laura - Shyan
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