Le scritte dell'uniposca sbavano sulla pagina successiva, e quello è il minimo.
Non vengono assorbite dal foglio e restano sempre "pastose", tanto che passando un dito sopra si cancellano. Lasciando per 5 ore il programma di sala aperto su una pagina, sembra che la cosa migliori, e che l'inchiostro di solidifichi almeno un pò.. speriamo!
Per quanto riguarda Andarsene per Amore, ho spiegato qualcosa in un altro topic, ma visto che me lo chiedi, e che essendo la mia canzone preferita vorrei che tutti la capissero ed apprezzassero quanto me, vado a spiegarmi meglio qui
Diciamo che il momento "epocale" per me comincia un attimo prima, sul finale di Un Destino Di Rondine. Con la mano di Mina che spinge la testa di Dracula a morderla, e con il Conte ad occhi stretti, pieno di orrore e di disperazione per quel gesto che non può più esimersi dal compiere (perchè è lei che glielo chiede), e che annienta qualsiasi cosa in lui: dolore, rabbia, vendetta, lucidità. Dracula muore lì, uccidendo la persona che ama e che chiede di essere uccisa. Non riesco neanche a percepire l'immensità terribile di dare la morte alla persona che si ama, e che ti chiede di farlo. Io penso ne impazzirei. Dracula sceglie di assecondarla, perchè lui è così, perchè lei vuole così (ora uccidimi e stringimi a te, dammi tutta la morte che è in te...).
Secondo me la chiave di interpretazione di Andarsene per Amore è questa scena che la precede.
Dracula non è più niente. E' sfinito ed annientato. Dopo il morso a Lucy il Conte si accascia a terra, ansimante come un animale dopo un pasto rabbioso, quasi in preda a convulsioni istintive che tenta di placare nel respiro affannoso. Dopo aver morso Mina, è semplicemente esausto. Già morto (o di nuovo vivo...).
E la sua è una riflessione, amara e pacata, di quello che è accaduto, dell'inevitabilità del loro amore e della loro fine. Quel "anche se siamo tutti uguali" è il manifesto dell'opera: non ci sono buoni e cattivi, tutto è mescolato, intrecciato, e tutti sono uguali, e nessuno è identico al suo vicino, contrasto ed identità, ironia e verità, tutto in quella frase lì...
"Qualcuno c'è che nasce con due cuori". Hai sentito come Vittorio dice "quacuno c'è"? E'... è una spiegazione. Qualcuno c'è, col suo stesso destino, qualcuno c'è. Magari non sono tanti, che amano e muoiono con tanta passione e con tutto quello strazio, ma qualcuno c'è. Lui è uno di questi, e forse lo sei anche tu. Anche se siamo tutti uguali, qualcuno c'è, seduto in sala, che ha il cuore più stretto degli altri. Anche se siamo tutti uguali, qualcuno c'è, che è venuto a vedere lo spettacolo, che è venuto e s'è lasciato travolgere dalla musica e farsi far male (perchè, ripeto, per me di dolore si tratta) da quest'opera. Anche se siamo tutti uguali, c'è sempre qualcuno con due cuori, o con un cuore solo diviso in due corpi.
E da lì, senza soluzione di continuità, è una dichiarazione d'amore e una spiegazione di vita, quella che fa Dracula, e poi Mina, solo allora giunta alla piena consapevolezza di quello che è successo, di tutto quello che è successo.
"E nell'ultima sua scena mette tutta la sua vita pur di non tradire il sogno..."... ci pensate? morire per il sogno a cui, segretamente, il vostro cuore a dedicato l'intera essenza di sè?... Deve essere davvero bellissimo, un dolcissimo tormento.
Dracula dice "tu non sai che grande commozione"... commozione... ci si commuove su un bel film, o in un bell'abbraccio... ci si commuve guardando le foto di quando si era bambini... ci si commuove sulle cose perse o ritrovate... ci si commuove perchè si è toccati nel profondo... la commozione... non è il pianto... non è la gioia, o il dolore... è qualcosa che sta più in fondo, e che il Conte non aveva provato da secoli, e forse non aveva provato mai. L'ultimo ricordo della sua vita sarà l'abbracio con Mina... con la donna che ama...
"Prima di voltare gli occhi a un sole appena acceso..."
E lì esplode la musica, ed esplode il cuore. Almeno su di me questo è l'effetto. A me fa male dappertutto, quando dice così. Sento il sole sorgere già, e Dracula sapere della fine imminente: ha vissuto intere vite per ritrovare la sua amata, ed ora muore con lei e per lei... tra le lacrime, per amore.
Ed in fondo, non penso neanche che siano tristi, mentre il sole li divora: sono abbracciati, e vedono l'alba.
La scena finale, con il loro oro (che ora possono indossare, nel sogno o in un'altra vita), Dracula la guarda come per la prima volta, con gli occhi pieni di sorpresa e d'incanto nello scoprire l'amore, il suo amore. L'abbraccio, le mani intrecciate, sono la realizzazione della loro esistenza intera ("e provare a immaginare il mondo che sarebbe stato dentro al tuo infinito abbraccio per un'altra volta ancora...").
Questo è quello che la canzone mi da.
Ora vado a prendere un fazzoletto, che mi emoziono anche da qui...
Spero, streusa, di essere stata in grado di farti capire cosa mi scatena dentro questa canzone!
Magari a te non piacerà lo stesso, però... qualcuno c'è, a cui fa questo effettaccio!!
Spooky
Edited by Spooky - 8/4/2006, 00:10