| Riaffioro per un momento dal mare della tranquillità in cui mi sono volutamente immersa per annegare con me malevolenza, incomprensione, astiosa cattiveria che hanno soffocato in me spontaneità, fiducia, gioia spensierata . Ieri sera mi sono ritrovata in chat con alcune persone con cui ho condiviso anni di complice appartenenza ad un luogo che a lungo abbiamo sentito come nostro: c'era un filo sottile e tenace che si è dipanato alle prime note, aggressive come un pugno nell'anima, di "Il mio nome è Dracula". Vittorio, unico, grande, affascinante, la nostra "Voce" che ha scandito la nostra amicizia virtuale e reale ad un tempo, ci ha riuniti, noi esclusi dall'evento, in un momento a cui abbiamo partecipato con l'antico spirito di fedeltà e di ammirazione che a suo tempo ci fece protagonisti di chattate epiche, infiammati da ammirazione alternata a volte a giusta indignazione. E' stato un momento bello, tutto nostro, in cui il passato è diventato presente ed io ho ritrovato entusiasmo, spirito umoristico, slancio affettivo.
Ho riso e nel riso mi sono riconosciuta, mi sono commossa e ho ritrovato la capacità di partecipare emotivamente alla suggestine di note tristi e sconsolate dettate direttamente da un cuore sensibile e scandite da una voce ineguagliabile. Grazie, Vittorio, per avermi ridato un pezzetto della mia vita, filo di seta e di acciaio che ci lega a te e tra di noi: finchè canti come canti noi saremo sempre noi, pronti a ritrovarci anche per una sola serata, per lasciarti un applauso invisibile ed un abbraccio virtuale, lontani e vicini testimoni della tua bravura senza confronti.
Torno nella calma appagante del mio mare limpido, arricchita da uno scampolo di gioia che ha illuminato di musica il mio silenzio.
franca
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