È stata una serata magnifica, a parte la serata un po' uggiosa (non mi fiderò mai più delle previsioni del tempo in internet...)
Ho fatto gli scongiuri per arrivare il più presto possibile (il navigatore mi ha fatto sbagliare uscita dell'autostrada, con seguenti imprecazioni mie e di mio padre) ed i nuvoloni che c'erano mi avevano demoralizzato terribilmente, anche perché io ero seduta in posti abbastanza centrali, ma erano situati un po' indietro e la foresta di ombrelli davanti a me rendeva la vista del palco infelice.
Fortuna che le anime pie delle file più avanti stavano cominciando a chiuderli e così sono riuscita perlomeno a scorgere l'intera orchestra.
Annunciati i vari cambi di programma, lo spettacolo è partito immediatamente con Amore Disperato (sono quasi saltata sulla sedia) cantata dalla magnifica voce del Titolare. Poi sono susseguiti Cats e il fantasma dell'Opera (avevo il cuore in gola); arrivati a NdP (e la prima canzone era "Vivere per amare", che mi ha fatto venire letteralmente i brividi) pensavo dentro di me: "Ok, adesso devo cercare di non farmi venire un attacco di nostalgia convulsa", e più ci pensavo e più mi emozionavo.
Arrivata la pausa tra i due atti mi sono alzata sui miei trampoli per sgranchirmi le gambe, quando ho scorto Vittorio che parlava con delle persone e mi sono avviata per avvicinarmi a lui e per parlargli, poi lo vidi accendersi una sigaretta ed allora decisi di lasciare questo povero cristiano (
) a fumare in pace.
Parte il secondo atto e francamente non ricordo tutte le canzoni, ma non riesco a fare a meno di pensare a quanto i miei piedi si muovessero automaticamente durante le canzoni di "Chicago" e di "Hello Dolly".
Ed infine, il colpo di grazia: un Vittorio scatenatissimo che cantava "Superstar", e in questa sua dinamica performance è riuscito a coinvolgere persino il direttore Diego Basso (e come saltavano!
).
Vista l'ora, la stanchezza (avevo mal di testa) e i 50 chilometri che di lì a poco avrei dovuto affrontare per tornare a casa, ho deciso di fare un velocissimo "mordi-e-fuggi": ho aspettato Vittorio di fianco al palco, ho messo da parte le varie domande che avrei voluto chiedergli, e non appena ho potuto l'ho fermato per fargli i miei complimenti stringendogli la mano e rubando con lui uno scatto (dove, come al solito, sono uscita orrenda...). Lui, gentilissimo, si è prestato tranquillo a ricevere i miei elogi ed a farsi scattare la foto... Ogni volta ho sempre un'immensa paura di rompergli le uova nel paniere (per usare un eufemismo) e mi chiedo quanto sia smisurata la sua pazienza.
Stranamente, stavolta non ero nervosa come le altre volte, anzi, sono riuscita a parlare con lui senza nemmeno inciampare sulle parole (come mi accade spesso per via del mio difetto di parlare in fretta). È proprio vero, alla terza/quarta volta che lo si incontra dal vero il nervosismo scompare
A dire il vero, avrei voluto complimentarmi con tutti, soprattutto con la donna che cantava in "Hello Dolly" (non ricordo come si chiama)... Sono stati fantastici, e mi fa rammaricare tanto il fatto di non essere in grado di cantare.
Scusate gli eventuali errori grammaticali, ma non sto molto bene e ci tenevo a scrivere la mia esperienza